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F. Rossini: "Morosini aveva in camera due maglie della Sampdoria"

F. Rossini: "Morosini aveva in camera due maglie della Sampdoria"TUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
sabato 24 maggio 2014, 17:462014
di Diego Anelli

Martedì sera si è svolto a Bergamo un triangolare in ricordo di Piermario Morosini, con molti suoi ex compagni in campo. E' stata una gioia di festa, nella quale non sono mancati i momenti toccanti. Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Fausto Rossini, compagno di Piermario ai tempi di Udine e presente all'evento:

Fausto, raccontaci l'organizzazione dell'evento, al quale non sono mancati partecipanti di livello nazionale. "A Bergamo si è svolto un triangolare che ha visto partecipare due formazioni composte dagli Amici di Piermario e una rappresentativa delle Nazionali B Under 19 e Under 20. Tra gli amici erano presenti tantissimi ex compagni, come ad esempio Siligardi, Denis, Corradi, Damiano Zenoni, Agazzi, Lazzari, Andrea Costa, Antonelli, Brivio, Antonino Bernardini, Floro Flores, Pippo Inzaghi, Tommasi, Emerson, Padoin, Raimondi. Il sottoscritto e Guardalben non abbiamo potuto scendere in campo, purtroppo i miei problemi al ginocchio non me l'hanno consentito. È stata una serata organizzata all'ultimo momento, non è stata molto pubblicizzata, in ogni modo è stato buono il colpo d'occhio in gradinata e tribuna con la presenza di oltre 4.000 persone per un incasso totale vicino ai 20.000 euro devoluti alla onlus".

In quali momenti è diventato impossibile trattenere le emozioni? "Dopo il minuto di silenzio a centrocampo è entrata in campo Anna, la fidanzata di Piermario. Le sue parole sono state molto toccanti, ci hanno fatto riflettere, Piermario è stato ricordato con gioia, allegria, esattamente come era lui,chi ha avuto la fortuna di conoscerlo lo sa benissimo. Si è voluto parlare di Piermario senza pianti, ma con le sue foto proiettate sul maxi schermo. Anna e il migliore amico di Piermario, Vittorio, hanno avuto un bel pensiero nei nostri confronti, consegnandoci una busta con una foto di Piermario. Abbiamo partecipato ad una serata di festa, con gioia, uno spirito diverso guardando alla vita con una concezione rosea della vita, come ci ha insegnato Piermario: nonostante i drammi dei suoi genitori e i problemi permanenti della sorella, si rapportava con gioia nei confronti della vita, giorno dopo giorno".

Cosa ti è rimasto dentro di Piermario? "Sono stato suo compagno nell'esperienza di Udine, eravamo a conoscenza della sua storia personale, ma era sempre sorridente, aveva una parola di conforto in ogni occasione nei confronti dei suoi compagni, era indimenticabile per la sua grande voglia di vivere".

A distanza di tempo dalla tragedia ritieni che il calcio abbia compiuto passi in avanti nella ricerca, prevenzione e assistenza? "Spero che qualcosa sia migliorato. Dopo un anno dalla tragedia abbiamo organizzato una partitella, alla quale erano presenti anche Volpi, Diana e Iacopino, a Monterosso, nel quartiere di Piermario, e ci siamo accorti che era presente un defibrillatore all'ingresso di quel campo da oratorio. Spero di cuore che siano state assunte tutte le precauzioni del caso su tutti i campi, è doveroso soprattutto a livello professionistico, anche all'estero. Non sono un medico, ma credo che in certi casi sia difficile prevedere certe tragedie anche sottoponendosi alle visite tradizionali, ma se qualcosa di tragico succede in campo, è fondamentale essere preparati per affrontare l'emergenza al meglio".

Eri a conoscenza del suo amore per la maglia blucerchiata? "Per molti anni non ero a conoscenza del suo tifo per la Sampdoria, un giorno Ernesto Randazzo, nostro comune procuratore, mi chiese, nell'anno di Genova, la mia maglia autografata dicendomi che era destinata ad un suo ragazzo, non sapevo si trattasse di Piermario, ne sono venuto a conoscenza soltanto ad Udine quando siamo diventati compagni nell'anno successivo, dopo anni di conoscenza a Bergamo. In camera aveva due maglie blucerchiate autografate, la mia e quella di Francesco Flachi, il suo beniamino".