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Figc, Uva: "Abbiamo 40mln in meno del passato, sì alla Goal-line Technology"

Figc, Uva: "Abbiamo 40mln in meno del passato, sì alla Goal-line Technology"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 19 gennaio 2015, 09:332015
di Marco Frattino

Attraverso le frequenze di Radio Rai, durante la trasmissione Radio Anch'io Sport, il dg della Figc Michele Uva ha affrontato diversi temi legati al calcio italiano: "Siamo alla quarta edizione dell'Hall of Fame, credo sia una soddisfazione per tutto il calcio italiano. Si continuano a fare entrare persone importanti in questa categoria come Ancelotti nelle vesti di miglior allenatore, Mazzola come veterano, Braschi come arbitro e Marotta come dirigente sportivo. Saranno premiati anche Fabio Cannavaro e altri personaggi di rilievo".

La competitività del calcio italiano? "Siamo la seconda Nazionale per numero di Mondiali vinti, di cui l'ultimo non è lontanissimo. Purtroppo non si può dire che vada tutto bene. Il calcio italiano è comunque un punto di riferimento nel mondo del calcio, posso dirlo tranquillamente in quanto giro abbastanza per lavoro. Abbiamo purtroppo avuto un periodo in cui non abbiamo investito e i risultati non sono proprio positivi. Ma non sono disfattista".

La riforma dei campionati? "E' la madre delle riforme, ma penso che servano tante azioni. Tante piccole riforme, sommate tra loro, porterebbero al cambiamento del modello. Limitare le squadre in Serie A e B ridurrebbe le tensioni economiche, ma servono anche riforme a livello giovanile per permettere ai ragazzi di fare bene. Vedo il calcio a 360°, il sistema italiano ha bisogno di una crescita ma tutti i ruoli devono recitare la propria parte".

Uno spazio più ampio alla Nazionale? "Avere continui contatti con i club, anche con quelli di Serie B, è un percorso che porta dei vantaggi in termini di coinvolgimento del progetto. Condivido l'atteggiamento di Conte, che vuole creare un determinato rapporto per tutte le Nazionali e non solo verso quella maggiore. Il percorso si sta avviando, serve la collaborazione di tutti in termini positivi e negativi. Non sempre la Federazione può avere l'idea vincente, ma il confronto è sempre positivo per migliorare. Già 4-5 punti di riforma sono stati approvati dal Consiglio Federale, questo permetterà di avere un sistema più sano e solido. Siamo in un regime di spending-review dove dobbiamo far fronte ai tagli del Coni, tre anni fa la Federazione aveva 40 milioni in più di contributi. Con tanta passione, possiamo fare bene. Bisogna ottimizzare il lavoro, ma non verrà tolto un euro dai settori giovanili che consideriamo il vero tesoro dell'Italia calcistica".

Per il prossimo campionato, si anticiperà la data della prima giornata o si sceglierà un turno da giocare nel periodo natalizio? "E' una scelta che dovrà fare la Lega, perché stila il calendario dei campionati. C'è la volontà di dare alla Nazionale una settimana di lavoro in più per preparare al meglio l'Europeo del 2016. Credo che ci sia la volontà di tutti di far lavorare al meglio gli azzurri, ma la decisione sulla data spetta alla Lega in accordo con la Figc e l'Associazione Italiana Calciatori".

Goal-line Technology? "Applicarla sarà una scelta della Lega, i costi e i ricavi saranno a carico di chi sceglierà di applicarla. Le ditte che istalleranno la tecnologia degli stadi dovranno essere in linea con le direttive della Fifa, noi diremo sì a questa tecnologia che deve essere utilizzata in tutte le gare. Come ha detto Tavecchio, siamo d'accordo su questa tecnologia. Tuttavia questo non incide sugli arbitri di porta, che potrebbero restare operativi nonostante l'impiego della Goal-line Technology. Abbiamo parlato con la Premier League e compreso quali siano i vantaggi di questa nuova tecnologia".

I primi mesi di Tavecchio alla Figc? "E' un presidente competente, ha lasciato alla mia direzione piena autonomia nella gestione. Siamo in sintonia, le aziende funzionano quando c'è passione e tanta voglia di fare".

Possibile l'avvento delle squadre B? "Senza dubbio, il discorso è più politico che tecnico. C'è bisogno di un sistema italiano, senza copiare quello spagnolo, inglese o tedesco. Bisogna trovare la soluzione che metta insieme le esigenze tecniche e quelle politiche, l'ideale potrebbe essere una formula mista che contempli entrambe le soluzioni. Potrebbe essere discussa, ma la decisione deve essere presa da tutte le componenti della Federazione".

Come esce il Milan da questa crisi? "E' una domanda difficile per il mio ruolo. Col buon senso, ma serve tempo per gli allenatori. Un tecnico non può essere giudicato dopo pochi mesi di lavoro. Bisogna avere pazienza e voglia di andare avanti, senza fare stravolgimenti".