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FIGC, Uva sui tagli al calcio: "Finanzieranno gli altri sport"

FIGC, Uva sui tagli al calcio: "Finanzieranno gli altri sport"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 27 ottobre 2014, 09:582014
di Raimondo De Magistris

Michele Uva, direttore generale della FIGC, ha parlato ai microfoni di Radio Rai per analizzare il momento del calcio italiano: "Non stiamo attraversando un buon momento, ma i risultati partono da lontano, non sono dovuti a qualcosa accaduto negli ultimi mesi. Partono da lontano a causa di mancate strategie e troppe visioni a breve periodo".

La federazione cosa poteva fare per evitare questo tracollo?
"Ci sono tre componenti che operano nel sistema: la federazione, le leghe e i club. Noi abbiamo il compito istituzionale di occuparci del calcio a tutti i livelli e dell'arbitraggio per le 700mila partite l'anno che vengono disputati sotto l'egida delle federazione. Non è colpa della Federazione se club come Real Madrid e Barcellona in dieci anni hanno triplicato il loro fatturato, così come non è colpa della Federazione se in Italia gli stipendi incidono nel fatturato tra il 75% e il 90% mentre in Germania per meno del 50%. La federazione deve occuparsi di tutto il calcio, poi i club decidono in maniera indipendente su stadio e tesserati".

Dove andranno a incidere i 27 milioni di euro che il CONI vuole tagliare al calcio?
"Le squadre di Serie A versano nel sistema circa un miliardo di euro tra tasse, IVA e IRPEF ogni anno. Il calcio italiano dal '48 al 2003 ha finanziato con 18.73 miliardi di euro lo sport italiano, il calcio ha dato e lo ha fatto anche negli ultimi dieci anni. E' l'unico sport che dà al sistema sportivo. Sappiamo che a metà della stagione una riduzione di questo tipo andrebbe a bloccare tutta una serie di iniziative che fa la federazione. I soldi che il CONI versa alla federazione sono dedicati al calcio giovanile, all'AIA, al settore tecnico e alla Giustizia Sportiva. Quando ci diranno la cifra io da manager attuerò i tagli richiesti".

Cosa si può fare per far ripartire il calcio italiano?
"Non voglio tornare sui dati, ma i club italiani più importanti nel 2002 fatturavano più del Barcellona. Evidentemente negli ultimi dieci anni ci si è cullati troppo sui diritti televisivi. Tra federazione e club c'è la Lega che comunque fa sedere attorno a sé club omogenei per competizione. Noi possiamo stimolare le leghe, una serie di riforme sono state avviate con l'introduzione del FPF e controllare l'equilibrio economico e finanziario dei club, ma sulle politiche dei club e delle Leghe non possiamo essere noi a determinare le linee strategiche".

Il CONI ha ricevuto meno soldi dallo Stato per decidere questo taglio? Perché taglia così tanto al calcio?
"Non abbiamo ancora dati ufficiali. Ci risulta che ci sarà un taglio nell'ordine di 5-10 milioni di euro, cioè del 2-3%. Tutto parte dalla scellerata rinuncia dello sport ai proventi che lo stesso sport produceva tramite le scommesse. Il calcio già due anni fa ha ricevuto un grande taglio di 20 milioni di euro. All'interno lavoriamo sui tagli del costo di gestione e di aumenti dei ricavi. Non mi risulta che le altre federazioni subiranno dei tagli. Anzi, quello che verrà tolto al calcio verrà distribuito agli altri sport. Per ora, però, non voglio commentare perché non ho ancora dati ufficiali. Si ci saranno dei tagli bisognerà inevitabilmente tagliare sul settore arbitrale, sulla Giustizia Sportiva e sul calcio giovanile".