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Fiorentina: Sousa sventola bandiera bianca

Fiorentina: Sousa sventola bandiera biancaTUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
venerdì 15 luglio 2016, 08:192016
di Redazione TMW
fonte Tommaso Loreto

Temperature in calo in quel di Moena, dove per inciso la Fiorentina ha già disputato la prima amichevole stagionale. Sousa si dice soddisfatto del lavoro del suo gruppo, tanto più dei giovani aggregati, eppure il suo volto e il suo sguardo in conferenza stampa raccontano di qualche pensiero in più rispetto allo scorso anno. E, d'altronde, è tra le piege delle risposte di Sousa che è facile leggere un entusiasmo lontano anni luce da quello mostrato dodici mesi fa sotto queste stesse montagne.

Nelle parole del tecnico portoghese non ci sono le sferzate di qualche mese fa, piuttosto un ridimensionamento (imposto o meno non è dato saperlo) a quello che sarà il suo lavoro "di campo". Un atteggiamento che vuol chiudere in anticipo su qualsiasi malumore. E lo fa anche su Giuseppe Rossi, vicenda quest'ultima ben lontana da un definitivo esito.

La fiducia in Corvino non viene meno, tanto vale allora affidarsi ciecamente a quello che sarà il lavoro del d.g. viola. Il quale, in effetti, sembra già avere i propri assi nella manica, magari giovani e stranieri. Eppure il Sousa tuttofare, quello disposto a mettersi al servizio della società per avviare un percorso di crescita, è andato comunque perduto.

Almeno l'attesa di un qualche sussulto dal mercato potrebbe così interrompersi, con buona pace di coloro che hanno deciso di seguire la squadra in ritiro. Un difensore giovane, straniero, forse due, per il momento non filtra molto altro. Ma di questi tempi, e con il gruppo in ritiro destinato a cambiare volto col passare del mercato, è già qualcosa. Per gli indirizzi societari, invece, sarà necessario aspettare ancora. Magari che Andrea Della Valle e Mario Cognigni arrivino sulle Dolomiti, così come pare possa capitare nei prossimi giorni. Qualche chiarimento, un po' su tutto, non guasterebbe.

Potrebbe infatti essere quella l'occasione per chiarire più di un concetto, non necessariamente legato (solo) agli obiettivi della prossima stagione. Perchè l'addio al veleno alla Fiorentina Womens di Patrizia Panico riapre vecchie e recenti ferite, nemmeno troppo rimarginate. Ancora una volta parole al vetriolo, ancora una volta un tesserato che denuncia assenza di obiettivi, di programmazione, persino di ambizione.

Stridono le parole della Panico con la faticosa ripartenza che la Fiorentina sta cercando di portare avanti. Perchè dal "calo emozionale" dello scorso febbraio di Sousa, passando per lo sguardo e il tono dimesso mostrato ieri, rimbalza il disorientamento di chi, nel progetto della Fiorentina Donne, c'aveva creduto eccome. Appena un anno è bastato a rendere tutto sospeso, con il tecnico delle ragazze (a detta della calciatrice viola) investito di fin troppi compiti.

Dopo gli addii tutt'altro che morbidi di tanti altri tesserati, adesso anche la giocatrice più rappresentativa della Fiorentina Womens se ne va sbattendo la porta. Senza che, almeno per una volta, sia stata la stampa ad accusare il mondo viola di mettere sempre in secondo piano gli obiettivi sportivi.

L'ennesima botta di sfortuna nera che si accanisce sul club dei Della Valle, un'altra irriconoscente in mezzo a tanti altri ex viola (non più tardi di dieci giorni fa, lo stesso Jorgensen, sul suo ruolo futuro in società non le ha mandate a dire) oppure, forse, un'altra conseguenza di un'organizzazione generale poi non così impeccabile?

© foto di Giacomo Morini