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Gabriele Paparelli: "Non è più lo stadio di una volta"

Gabriele Paparelli: "Non è più lo stadio di una volta"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 28 ottobre 2015, 11:542015
di Gaetano Mocciaro

Il giorno del 36^ anniversario dalla scomparsa di Vincenzo Paparelli, il figlio Gabriele Paparelli è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, 89.3 FM.

"Non è più lo stadio di una volta. Prima c'erano i muretti di marmo, mi portavo il pallone e giocavo con altri bambini. Facevo nuove amicizie, non vedevo l'ora di andare allo stadio per trovare i miei compagni di gioco. Ora credo che non si possa più fare. Si andava liberamente in tutto lo stadio. Poi lo sfottò non deve mai mancare, anche mio padre era uno che si divertiva a giocare una scommessa, o prendere in giro i suoi amici romanisti.

Sono molte le persone che ancora oggi incontro, e mi dicono che da quel giorno di 36 anni non entrano più allo stadio. E' rimasta una pagina di cronaca nera indelebile. E' doloroso ricordare, ma io mi espongo perché bisogna capire che allo stadio si deve andare per tifare.

Poi, purtroppo c'è chi prende decisioni troppo drastiche. Dividere una curva a metà vuol dire spezzare il cuore a un tifoso.

Spero che almeno una persona su cento riesca a capire che la violenza non deve far parte di questo mondo. Il calcio è lo sport più bello del mondo, perché rovinarlo.

Questa mattina sono state trovate altre scritte, zona Eur, mi ricordo l'anno scorso un video postato sul web con cori un po' stupidi. Bisogna smetterla. Allo stadio si va per tifare la propria squadra e divertirsi.

Io ho vissuto una tragedia immane, già da bambino, quando ho dovuto capire l'accaduto e tutte le sue conseguenze. Ma ringrazio di cuore tutti, perché non mi è mai mancato il sostegno, ancora oggi.

Sono più anni che ho perdonato chi ha fatto quel gesto, il perdono è importante, ma bisogna andare allo stadio con la testa!"