Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Gattuso: "Milan, serve chiarezza. Futuro? Non sceglierò in base al denaro"

Gattuso: "Milan, serve chiarezza. Futuro? Non sceglierò in base al denaro"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 30 marzo 2015, 09:552015
di Marco Frattino

"Ricordo la mia rete all'Inghilterra in Nazionale, purtroppo è stata l'unico gol con la maglia dell'Italia. Il gol non è mai stato nelle mie corde". Parole firmate da Gennaro Gattuso, ex centrocampista di Milan e Nazionale intervenuto a Radio Rai durante la trasmissione Radio Anch'io Sport. L'ex tecnico di Palermo e OFI Creta ha proseguito: "Contro l'Inghilterra non è mai una amichevole, la sfida offre tanti stimoli. Spero che l'Italia sappia farsi valere".

Cosa manca a questa Nazionale rispetto a quella del 2006? "Conte sta facendo un buon lavoro, la Nazionale deve essere trattata come un club. Lippi ci è riuscito nel biennio concluso con la Coppa del Mondo, Conte vorrebbe ripetere quel periodo. Ultimamente stanno stuzzicando il ct su diversi aspetti".

Non nascono più campioni in Italia? "Non so, tanti anni fa c'erano più calciatori azzurri. I ragazzini giocano sempre meno col pallone, i campioni e i calciatori buoni ci sono ma nel nostro campionato non giocano i migliori. In passato era diverso".

Le big della Serie A non puntano sui talenti italiani? "Il problema nasce dai settori giovanili, oggi le scuole calcio giocano meno rispetto al passato. In Olanda i ragazzini si allenano il doppio rispetto ai nostri giovani. Siamo stati forti tanti anni con portieri e difensori, adesso abbiamo accantonato la nostra scuola. Bisogna aggiornarsi ma non capisco perché è stata accantonata la nostra conoscenza calcistica, che ci ha permesso di vincere quattro Mondiali".

Che idea ti sei fatto del Milan e di Inzaghi? "Dopo oltre 25 anni di gestione Berlusconi, ci può stare un momento negativo. Sono perplesso però perché non vedo una linea da seguire, si vive un po' troppo alla giornata. Sento parlare di progetto legato ai giovani, poi questi vengono venduti per puntare sui parametri zero. Il Milan è stato tanti anni al vertice, può esserci un periodo di flessione ma bisogna essere chiari".

Inzaghi-Milan, di chi sono le colpe maggiori? "E' normale che il Milan non si può rifiutare, ma la scelta è stata affrettata da entrambe le parti. Essere stati grandi calciatori non significa diventare grandi allenatori, bisogna fare esperienza che non si compra al supermercato. Io sono partito da Palermo, fare l'allenatore è diverso rispetto a quando si scende in campo ogni domenica".

Da chi hai imparato tanto? "Lippi e Ancelotti sono stati grandi allenatori, anche se tra loro sono molto diversi. Entrambi hanno vinto tanto, sono due grandi conoscitori di calcio".

Sei cresciuto durante le tue prime esperienze in panchina? "Sicuramente, ma ancora devo imparare tanto. Per farlo, bisogna lavorare e fare esperienza. Ho scelto un percorso diverso, perché so che questa è la strada da seguire. C'è la voglia di imparare e di fare bene l'allenatore".

Le polemiche sugli oriundi in Nazionale? "Non vorrei affrontare questo discorso, non voglio sollevare polemiche. Oggi tuttavia lo fanno tutti, non solo l'Italia. Non è la prima volta che accade".

Camoranesi sentiva di essere italiano? "Per me sì, sentiva le partite nel modo giusto. Ha festeggiato quando si vinceva, ha dato tutto per la maglia. Da quando Conte è il ct, non capisco perché hanno attaccato spesso il commissario tecnico rispetto al passato. Conte è un grande allenatore, il migliore in Italia in questo momento. Serve maggior rispetto per Conte, attaccarlo su ogni scelta non fa bene al nostro calcio".

Allegri alla Juve? " Per vincere la Champions serve anche un po' di fortuna, spero che la Juve non sottovaluti il Monaco. I bianconeri hanno la possibilità di andare in semifinale, Allegri è una persona pacata e un tecnico che non si piange mai addosso. Quest'anno sta facendo bene, ma il segreto – secondo me – è che i calciatori vogliono fare bene anche senza Conte".

Futuro in Italia o all'estero? "Non lo so ancora, ma devo scegliere bene la mia prossima esperienza. Arrivo da due anni e mezzo travagliati, spero di trovare un progetto interessante. Non lavoro per il denaro, ma spero di trovare una società che mi faccia lavorare tranquillamente".