GL Rossi: "Brasile 2014, la notte del disonore nazionale"
Sia ben chiaro, il titolo non è mio e, almeno per ora, non è nemmeno di un giornale italiano. E' un titolo da Seconda Guerra Mondiale, ma sapete che chi fa il mio mestieraccio in ogni angolo del mondo per abitudine ci va sempre giù pesante, per il nutrimento dei barbari che il calcio continuano a viverlo come una guerra più che uno sport.
Quindi figuratevi se non ci sta un titolo del genere, come altri da Apocalisse, in una notte come questa, con la sconfitta più pesante subita in casa propria dal Brasile, ovvero dalla Nazionale più strombazzata del mondo, dal 1982 a torto secondo me. Da anni passo per un anti-Selecao solo perché dico che complessivamente, a parte le eccezioni che conosciamo e che abbiamo amato tutti, da Romario a Kakà, da Ronaldone a Ronaldinho e aggiungete pure i dieci-dodici che volete voi negli ultimi trent'anni, ma vi assicuro che ve li trovo anche in Italia e in altri Paesi Europei, per me la favoletta del Brasile come Unica Patria del Calcio, ossia come popolazione di fuoriclasse, è finito nel 1982 col centrocampo Zico, Falcao, Cerezo, Socrates, ma questa è una mia opinione, che da anni mi procura solo grattacapi e infinite discussioni
Certo che prendere 7 gol, come un Haiti anni '70 o un El Salvador anni '80 e per di più in casa è una macchia che non si cancellerà mai.