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GL Rossi: "Il top player dell'Inter doveva essere Mancini..."

GL Rossi: "Il top player dell'Inter doveva essere Mancini..."TUTTO mercato WEB
martedì 9 febbraio 2016, 07:392016
di Redazione TMW
fonte Gianlucarossi.it

L'Inter non è ancora uscita dalla crisi e, vedendo i tre gol da oratorio subiti dal Verona ultimo in classifica, viene da chiedersi quando ne uscirà. E poco importa che sia poi andata a riacciuffare con l'orgoglio il pareggio dal doppio svantaggio. Il terzo posto in classifica che era lì bell'è pronto per essere riconquistato dopo il pareggio della Fiorentina a Bologna bisognerà quindi riprenderlo nello scontro diretto al Franchi tra sette giorni o perlomeno restarci nei pressi.
La media punti dell'Inter è stata da scudetto nel girone d'andata, mentre nel girone di ritorno, dove persino il Verona ha fatto più punti dei nerazzurri, è da retrovia: di buono c'è che non può essere vera né l'una né l'altra, ma oggi fa fede questa: 6 punti in 7 partite, con la difesa che senza Miranda è regredita all'anno scorso subendo 6 gol in 8 giorni e se volete aggiungeteci anche quelli subiti dalla Juventus in Coppa Italia, anche se ribadisco per l'ennesima volta che Juve e Napoli fanno storia a sé. Stavolta i tre gol presi sono stati praticamente identici, con i colpi di testa indisturbati di Helander, Pisano e Ionita, dopo il vantaggio, anch'esso di testa di Murillo. A cambiare la partita è stato Ivan Perisic, un assit vincente per Icardi e un gol. Poi Icardi si è incredibilmente mangiato, sempre di testa, il 4-3 che a qualcuno avrebbe fatto pensare alla risoluzione della crisi, ma non è così. La crisi ora va risolta, si fa per dire, battendo avversari di prestigio, come il concorrente diretto per il terzo posto, ossia la Fiorentina. Ve lo siete meritati l'andazzo degli ultimi tempi, quindi adesso pedalare.
Mancini stavolta ha cambiato poco: contro torri come Pazzini e Toni, chiunque avrebbe fatto giocare Juan Jesus al posto dello squalificato Miranda, anziché Medel, tra l'altro pure diffidato e risparmiato in vista di Firenze. Il problema è che Jesus sarà pure alto ma ha dormito come tutti gli altri sulle palle inattive e poi vincenti del Verona.

Ma davvero vogliamo pensare che basti togliere Miranda per vedere le statue odierne sulle tre palle inattive che hanno regalato al Verona tre gol? Fosse così, sarebbe agghiacciante, visto che i veneti tre gol tutti nella stessa partita in questo campionato gli scaligeri non li avevano mai fatti. Felipe Melo rientrato, è stato nuovamente ammonito e sarà ancora squalificato, ma non è una sorpresa. Dopo la frittata con la Lazio non si è più ripreso e in una squadra di questi tempi perennemente sull'orlo di una crisi di nervi, lui, che proprio col Verona decise l'andata a San Siro, non è certo per temperamento quello che possa dare tranquillità. I gol mangiati sono stati tanti anche stavolta: un paio enormi di Palacio, un altro paio di Icardi, mentre Eder ha trovato il bravo Gollini. Ovviamente, l'aria si fa già pesante anche per lui: non avendo ancora segnato, il nuovo acquisto è già nel mirino dopo soli 270' giocati: eppure con lui Icardi si muove certamente meglio e dà la sensazione di poter andare più facilmente in gol, ma queste cose si capiscono solo rivedendo le partite e i movimenti senza palla di chi gira attorno a Icardi, cosa che fanno in pochissimi. E non è un bel segnale nemmeno accorgersi che Palacio a quasi 34 anni si è riguadagnato una maglia da titolare a discapito di chi doveva aumentare la qualità dell'Inter, vero Jovetic?
E Telles? Una partita buona con cross decenti e l'altra da dimenticare, mentre a Brozovic, oltre alla patente di guida, da qualche tempo sembrano aver ritirato anche il tesserino da calciatore. Ad ogni azione ha preso il vizio di toccare la palla almeno quattro o cinque volte in più del necessario per poi perderla esponendo la squadra alle continue ripartenze avversarie: il più deludente. tra quelli che giocano sempre, o quasi è lui. Più di Kondogbia, che però paga il dazio del suo costo sul mercato. Da tutto ciò, le solite puntuali domande su cosa fare ora di questa gestione tecnica: meglio rimandarle a fine stagione. In settimana arriva Thohir ed è bene che metta le cose in chiaro con Mancini: il top-player di questa Inter doveva e dev'essere lui, ma lo dimostrerà solo centrando il terzo posto.