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GL Rossi: "Inter-Milan, un derby spettacolare ma solo nelle curve"

GL Rossi: "Inter-Milan, un derby spettacolare ma solo nelle curve"TUTTO mercato WEB
lunedì 20 aprile 2015, 13:562015
di Redazione TMW
fonte Gianlucarossi.it

In questo derby di campionato numero 184, l'Inter avrebbe meritato la vittoria perché l'ha cercata ben più del Milan e ci è andata vicino, ma in qualsiasi campo della vita, quelli di calcio compresi, la differenza tra meritarsi qualcosa ed ottenerla, la fanno i campioni. Il Milan, a parte una ventina di minuti nel primo tempo, non l'ha mai vista e deve ringraziare in più di un'occasione il fortunato Diego Lopez.
In realtà, qualcosa di bello resterà di questo derby è grazie alle coreografie delle due curve: la Nord, che giocava in casa, si è presentata con la Torre del Filarete, quella che domina il Castello Sforzesco, uno dei simboli di Milano, sormontata dal verso 'ora di nerazzurro il cielo si colora', appartenente allo storico inno 'Cuore neroazzurro' dei Camaleonti, in voga a metà anni '80.
In campo, Inzaghi e Mancini, visto il materiale umano a disposizione, hanno deciso di lanciare due esordienti: da una parte il giovane spagnolo Suso, dall'altra il 18enne centrocampista ivoriano Assane Demoya Gnoukouri, che ha cominciato con buona personalità, quella di cui, che mi duole dirlo, Kovacic continua a difettare.
Non ho condiviso l'esclusione di Shaqiri e, anche se sta un po' pagando l'ambientamento, continuo a pensare che il suo ingresso sia stato tardivo, ma ormai ho rinunciato a capire certe scelte.
Comunque, al di là dei confronti su una media-punti comunque insufficiente, se ripenso all'ultimo derby non giocato da Mazzarri, ho avuto la definitiva conferma di star meglio oggi, almeno dal punto di vista della voglia di far gioco: certo poi per farlo davvero servirebbe ben altra gente in maglia nerazzurra, ma questo è un altro discorso.
In fondo, nel primo tempo, l'occasione più pericolosa è arrivata da un tiro dalla distanza di Hernanes. Dall'altra parte Suso ha ispirato l'azione che poco prima della mezz'ora ha portato al gol giustamente annullato ad Alex per fuorigioco di De Jong.
A segnalare l'irregolarità è stato l'ottimo assistente Gianluca Vuoto che non ha sbagliato nemmeno nella ripresa, quando l'Inter ha preso decisamente il sopravvento: corretta la segnalazione sul gol di Palacio per fuorigioco di Icardi e giusto anche salvare Mexes, seppur in ritardo, dall'incredibile pasticcio con cui ha infilato la propria porta per anticipare Palacio, che però poco prima aveva preso per un braccio Antonelli trascinandolo a terra.


E a proposito delle braccia di Antonelli, se l'assistente Vuoto si è meritato un 8 in pagella, non altrettanto si può dire dell'arbitro Banti e del giudice di porta Doveri che non hanno visto proprio il braccio largo di Antonelli sul tiro in porta di Hernanes. Banti ha giudicato involontario il rimbalzo sul polso, ma ha sbagliato, perché l'indicazione di Uefa e Fifa è molto chiara: il gesto è da punire col calcio di rigore perché toglie un'opportunità. Comprensibile invece la decisione precedente quando su una girata di Palacio il pallone aveva carambolato causalmente sulla mano di Mexes.
Il Milan nel finale è andato in bambola, con Bonaventura che ha salvato sulla linea un colpo di testa di Ranocchia e Diego Lopez che si è allungato prima su Juan Jesus per poi ritrovarsi benedetto dalla buona sorte su una deviazione da due passi di Palacio. L'ultima palla-gol se l'è creata Icardi con una girata a lato, anche se a dirvi la verità da Maurito mi aspettavo qualche spunto in più. Insomma un pareggio a reti bianche che alla fine sta stretto all'Inter e che ha riproposto i soliti dubbi su Inzaghi, che in conferenza-stampa ha addirittura scambiato un intervento a braccio alto di ordinaria amministrazione di Handanovic du De Jong per una traversa: ma Pippo in panchina ogni tanto si fa un goccetto? Insomma, Berlusconi aveva detto che il vincitore del derby sarebbe uscito dalla crisi: non era ovviamente vero ma, se vogliamo seguirlo, diciamo che con questo 0-0 in crisi ci restano entrambe le milanesi.
Insomma meglio dimenticarlo in fretta questo derbino. Io ci riuscirò benissimo, visto che ora me ne vado per quattro giorni al Nato Joint Warfare Centre di Stavanger, in Norvegia per una delle mie collaborazioni con l'Esercito. Ci rivediamo per Inter-Roma.

© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport