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Hellas, Gardini: "Pretendiamo la verità. Ma non abbiamo modo di difenderci"

Hellas, Gardini: "Pretendiamo la verità. Ma non abbiamo modo di difenderci"TUTTO mercato WEB
giovedì 23 ottobre 2014, 21:012014
di Tommaso Maschio
fonte hellasverona.it

Le dichiarazioni del direttore generale gialloblu, Giovanni Gardini, relative alla decisione del Giudice Sportivo in seguito ai fatti di Hellas Verona-Milan: "Noi tutti stiamo vivendo un momento di grandissima tristezza e incazzatura. Abbiamo iniziato un percorso difficile, pieno di insidie e complicazioni. Piano piano siamo arrivati dove altri non sono riusciti. Un obiettivo l'abbiamo subito raggiunto, e qui colgo l'occasione per ringraziare il Milan. Nel calcio che divide, in un'occasione di questo tipo che si parla di un argomento serio, profondo e sentito ma che non deve essere demagogico, due società che hanno avuto in passato battaglie sportive, dialettiche e di campo si sono unite per dimostrare di volere la verità. Noi pretendiamo la verità, non vogliamo che venga insabbiato qualcosa che non è esistito. Allo stadio, domenica, sono entrate 27.125 persone, e pensare che nessuno, eccetto i tre ispettori della Procura Federale, abbia sentito che in quattro occasioni, considerando anche altri rapporti, 3.000 persone abbiano proferito parole di contenuto discriminatorio, non è ammissibile. Pensate, 3.000 persone fanno un gesto e nessuno si sente in dovere, tra gli ispettori della Procura Federale, di avvisare le Forze dell'Ordine. E noi non ci possiamo difendere, nel 2014  non possiamo utilizzare il contraddittorio per niente. Non abbiamo armi. Questo è successo a noi, ma potrebbe succedere ad altre squadre. Basta luoghi comuni, guardiamo presente e futuro, e il presente dice che 3 persone hanno descritto qualcosa che non è stato sentito. Ringraziamo tutti per aiutarci in questa ricerca della verità, ora assumiamoci responsabilmente delle responsabilità.

Il rafforzativo è doveroso, perché sono persone che vanno in giro e devono svolgere il lavoro in maniera professionale. Sfido chiunque a trovare un comportamento discriminatorio in 3.000 persone. Quando sbagliamo abbiamo sempre chiesto scusa, in questa circostanza io sono avvelenato prima come uomo, poi come dirigente e come direttore generale dell'Hellas Verona. Io debbo potermi difendermi, e le norme ti impediscono di farlo. Non possiamo crearci situazioni di disagio, e Verona non ha fatto niente per meritarsi tutto ciò. Venerdì saremo a Roma, dove verrà discusso il nostro ricorso e le opzioni sono tre. O la squalifica verrà confermata, o verrà cancellata o altrimenti si richiederà un supplemento di indagine. Noi porteremo tutto quello che abbiamo elaborato. Cosa faremo se la squalifica sarà confermata? Abbiamo in mente delle iniziative, ma vogliamo pensare che alla fine la verità prenderà il sopravvento. - conclude Gardini parlando del divieto per i tifosi di recarsi a Napoli - E' una decisione sulla quale non possiamo intervenire. Hanno vietato la trasferta a noi e poi alla Roma, questo giustifica la morte della Tessera del Tifoso. Il San Paolo ha problemi considerevoli, e le normative richieste per giocare in Europa, come la mancanza di barriere, sono diverse da quelle italiane".