Il senso del Gol: Quel ciccione di Diego Costa scagiona Mou

Lo dicevamo, Mourinho non può essere diventato improvvisamente un pirla. Nell'avvio disastroso del Chelsea, più che una responsabilità sotto il profilo tattico, all'allenatore portoghese ("il migliore del mondo", come si è umilmente definito dopo aver incassato tre pere in casa col Southampton) è mancata più che altro la forza necessaria a tener su la tensione del gruppo. Dopo una stagione vinta bene come quella passata, il rischio di aver la panza piena era concreto. Infatti Diego Costa, senatore dei blues, lo ha ammesso: "Sono tornato dalle vacanze fuori forma. Non ho rispettato la mia dieta". E giù badilate anche sui compagni: "Dobbiamo ritrovare la condizione, tutti".

Il messaggio è tanto semplice da sembrare che qualcuno - chissà chi - gliel'abbia dettato: Mou è innocente. Il centravanti s'immola per lui: "Noi calciatori dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, non dirò che i risultati negativi sono colpa di Mourinho". Nel Chelsea di adesso Diego Costa è un pezzo da novanta (dopo tre mesi di spaghettate al mare, anche novantacinque) e l'excusatio non petita è segno inequivocabile che la ciurma sta ancora col suo capitano. Avessero voluto ammutinarsi, questo era il momento di buttare la pasta, mica di mettersi a digiuno. Settimana prossima a Stamford Bridge arriva l'Aston Villa: Mou ha apparecchiato la tavola a modo suo, per allora dovrebbe esserci anche un certo appetito.