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Inter, GL Rossi: "E alla fine arrivó Ranocchia"

Inter, GL Rossi: "E alla fine arrivó Ranocchia"TUTTO mercato WEB
sabato 7 febbraio 2015, 09:212015
di Redazione TMW
fonte Gianluca Rossi per gianlucarossi.it

E alla fine arrivò Ranocchia. Game over! Già, c'era pure un film, con Ben Stiller e Jennifer Aniston dal titolo 'E alla fine arriva Polly'. E Mancini a fine partita ha parlato proprio di polli. Al di là dei giochi di parole e della gogna mediatica che prevedo per giorni su Ranocchia, l'Inter ha buttato a Napoli l'unica competizione in cui, forse, e sottolineo magari, avrebbe potuto pure arrivare in fondo.
Tutto vanificato dal solito impietoso uno contro uno in pieno recupero. Peccato che l'uno da una parte fosse Higuain e l'uno dall'altra fosse Ranocchia, il quale aveva già dato più di un segno di cedimento strutturale prima del gol del Pipita.
So che abbiamo tanti altri problemi, a cominciare da Mancini che deve rendersi conto che l'Inter di oggi, con le retrovie che si ritrova, non può reggere ogni volta quattro giocatori offensivi, so che sbagliano un po' tutti, so che se l'unico gol nelle ultime quattro partite l'ha fatto Icardi e per di più di rapina, ma per una volta vi invito a circoscrivere. Una partita di calcio è un mondo a sé, in cui vale tutto e il contrario di tutto, in cui fatica a trovare un colpevole, perché c'è sempre chi poteva coprirlo, chi poteva segnare, chi poteva parare, ma vi prego, evitiamo, quando si può, di parcellizzare sempre e comunque le responsabilità. I problemi dell'Inter li ho tutti davanti agli occhi di Ranocchia, aridaje, ne abbiamo in ogni zona del campo, ma stavolta la responsabilità è precisa: è uno a mettere la palla in fallo laterale, è sempre uno a lanciarsi in un assurdo nticipo alla Beckembauer, è sempre lo stesso a cadere goffamente e a regalare a Higuain il gol-qualificazione. Signore e signori, udite udite, al netto delle colpe varie e variegate e del rendimento di Mancini, al momento peggio di Mazzarri, che tre gare di fila non le aveva mai perse, stavolta c'è una responsabilità precisa.

Quella di un capitano che non qui gioca tranquillo e per il quale l'asticella Inter si è definitivamente rivelata troppo alta. Questo errore, il più grave ahimè, è solo l'ultimo di una serie cominciata molto tempo fa. Poi c'è tutto il resto, per carità: c'è il compagno di reparto Juan Jesus che si gioca un cartellino giallo per franare inutilmente su Koulibaly sulla fascia a 40 metri dalla porta, c'è Guarin che dopo una buona gara ha sempre la prescrizione medica di doverne sbagliare almeno dieci di fila, c'è Nagatomo con tutti i suoi limiti e chi ne ha più ne metta. Ma stavolta, ribadisco, c'è una responsabilità precisa e non si può nemmeno chiuderla qui. Ranocchia va comunque recuperato psicologicamente almeno fino a fine stagione, vista l'emergenza che c'è in difesa e non si può certo degradarlo o 'osvaldarlo' al volo.
L'Inter, al di là dei rischi corsi, perché il Napoli, nomi e classifica alla mano, resta più forte, due grandi occasioni per andare in vantaggio le aveva avute, una per tempo: il palo di Icardi e la sua bella combinazione con Puscas vanificata da Andujar. Ma la partita era ormai ai supplementari e invece per la seconda volta è finita con la beffa in extremis, come col Torino. Nel nero-pece del momento distinguiamo Santon, malgrado i soli 58 minuti stagionali giocati in FA col Newcastle, e Brozovic, con quasi 70 palloni giocati più che decentemente, ma di questi tempi hai voglia a consolarti. La svolta comunque non arriva e resta lo sconforto. E se non si vince col Palermo c'è lo sprofondo.