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Inter, GL Rossi: "Thohir e il nuovo mondo"

Inter, GL Rossi: "Thohir e il nuovo mondo"TUTTO mercato WEB
martedì 22 ottobre 2013, 01:452013
di Redazione TMW.
fonte Gianlucarossi.it

Dalle 9.30 del 15 ottobre 2013, Massimo Moratti non è più l'azionista di maggioranza dell'Inter. Dopo una trattativa durata più di sei mesi, il Presidente nerazzurro ha firmato il contratto per la cessione del 70% del pacchetto azionario dell'Inter al gruppo indonesiano che fa capo a Erick Thohir, che nella nuova governance dovrebbe riservarsi una quota analoga a quella di Moratti (intorno al 30%) suddividendo il resto tra i soci Rosan Perkasa Roeslani e Handy Soetedjo, forse proprio per far apparire Moratti, almeno nominalmente e in questa prima fase, al suo livello. Le firme, ossia il cosiddetto signing rappresentano un momento importante, per certi versi storico, ma non sono vincolanti finché non verrà versata la prima tranche: solo allora prenderà vita il cosiddetto closing, e toccherà alll'assemblea straordinaria di novembre sancire il cambio di proprietà, con il trasferimento delle azioni al nuovo gruppo, dietro versamento di una cifra di poco superiore ai 250 milioni di euro, che serviranno in gran parte a coprire i debiti.
L'ufficialità è arrivata alle 15.12 (ora italiana), col comunicato di FC Internazionale: «L'Inter e il suo azionista di maggioranza Massimo Moratti, hanno firmato oggi un accordo vincolante in base al quale la International Sports Capital (Isc), società indirettamente posseduta da Erick Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo, tre importanti uomini d'affari indonesiani, diventerà l'azionista di controllo dell'Inter con una partecipazione del 70% attraverso un aumento di capitale riservato».
Contestualmente Thohir da Giacarta ha spiegato : «Sono onorato che Massimo Moratti mi abbia affidato la responsabilità di guidare l'Inter in un nuovo capitolo della sua storia, e sono molto felice per il fatto che continuerà ad essere presente come mio partner. Il lavoro fatto dalla famiglia Moratti, dalla Grande Inter di Angelo al Triplete di Massimo, ha reso l'Inter uno dei club più rispettati al mondo, per il suo valore in campo, e per il suo impegno sociale. Sono un imprenditore, ma prima ancora un tifoso e un amante dello sport. Non vedo l'ora di mettere la nostra passione e la nostra esperienza internazionale al servizio di questo fantastico Club e dei suoi tifosi». Moratti, in una successiva nota, ha precisato: «Penso che la storia dell'Inter si arricchisca di una nuova stagione, grazie ai nostri partner internazionali che, sono certo, contribuiranno alla continuità di successi. L'entusiasmo e il pragmatismo dei nuovi soci sono certamente una garanzia per il futuro. Auguro a Erick, Rosan e Handy di aggiungere altre vittorie ai nostri amati colori, con la fiducia e l'amicizia dei nostri fantastici tifosi. La mia famiglia ed io continueremo a vivere questa straordinaria avventura insieme a Erick, Rosan e Handy, con la stessa dedizione e l'affetto che ci legano all'Inter e agli interisti».


Ora non si può più tornare indietro, a meno che i soldi indonesiani non si rivelino quelli del Monopoli. La cosa non mi provoca alcun sentimento particolare, perché ho avuto parecchio tempo per metabolizzare il nuovo corso, dopo l'incontro La situazione si era parigino del 18 settembre scorso, in cui le parti avevano praticamente messo tutto nero su bianco.
Di qui in avanti ne sentirete di tutti i colori, da amici e nemici, soprattutto da chi teme che il nuovo corso possa riportare l'Inter ai recenti splendori, ma ricordatevi che per un bel pezzo queste saranno solo chiacchiere inutili, destituite già a priori di qualsiasi fondamento logico. Chi scrive di Thohir e soci nulla sa perché al momento nulla si conosce e nulla si può prevedere. Il 99% di quelli che parlano di questa cosa, soprattutto su internet, non sono in grado di distinguere una Spa da una Srl. Quel che è certo è solo che il mondo è cambiato e che l'Inter è la prima società italiana ad affacciarsi su finestre mai aperte prima.
Se tutto ciò sia una bellaopportunità o un rischio pericoloso lo vedremo solo nei prossimi due anni. Alla fine quel che conta davvero è solo l'Inter e il suo ritorno nel calcio che conta ed è evidente che per tornare a sedersi ai tavoli da gioco che contano non c'erano altre strade.
Si poteva magari andare avanti con 80 milioni di debito ogni anno, mercanteggiando ogni volta su acquisti di secondo piano. Si è scelto invece di vedere se l'Inter può tornare di nuovo ad alzare il tiro, a ogni livello.
L'Albo d'Oro dei prossimi anni sarà la cartina di tornasole sulla bontà o meno di questa mastodontica e faticosissima operazione.