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Inter, Icardi: "Sono in un top club. Per Mancini parla la sua storia"

Inter, Icardi: "Sono in un top club. Per Mancini parla la sua storia"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 23 gennaio 2015, 14:562015
di Tommaso Maschio
fonte fcinternews.it

La nascita della figlia Francesca, il prolungamento del contratto che tarda ad arrivare, un gol e un rigore sbagliato contro la Sampdoria mercoledì scorso. Insomma, per Mauro Icardi è un periodo piuttosto intenso. L'attaccante oggi è ospite degli studi di Inter Channel per la consueta puntata di 'Inter Nos', durante cui risponde alle domande che giungono via Twitter dai tifosi.

Questa è la tua settimana, per tanti motivi.
"Il gol contro la Sampdoria è stato un regalo, bene così perché prima avevo sbagliato il rigore. Su azione è stato più bello".

Quali sono i tuoi obiettivi nella vita?
"Fare una grande carriera nel calcio, anche perché sono lontano da casa mia, e poi avere una famiglia come quella che stiamo formando io e Wanda, dando il meglio ai figli".

Come ti trovi con il 4-2-3-1?
"Mi trovo benissimo, quando ero piccolo era un sistema di gioco che mi piaceva. Ora è più difficile perché la Serie A è difficile, ma con i miei compagni mi trovo bene. Quando giocano Kovacic e Palacio per me è più facile. La concorrenza fa bene, sapere di giocare sempre può essere un'arma a doppio taglio".

Perché avete scelto il nome Francesca?
"Quando Zanetti ha organizzato la partita per la pace il Papa ha benedetto la pancia di mia moglie. Per questo abbiamo optato per Francesca. C'era anche Valentino ed era molto emozionato anche lui".

Ti senti un predestinato?
"No, penso al mio lavoro e per quello gioco a calcio, altrimenti fare un'altra cosa".

Le prime punte maturano dopo, tu sei diverso?
"Quando sono andato a 14 anni al Barcellona a vivere da solo è stato importante per crescere. Poi giocare e fare gol è d'aiuto per crescere. Devo fare gol come tutte le punte".

Hai lasciato il Barcellona, una scelta non facile.
"Non ci sono tante prime punte, anche Ibrahimovic ha fatto fatica perché aveva un altro stile di gioco. Cambiare è stata la scelta giusta, e anche per questo sono all'Inter".

Cosa hai provato quando hai abbracciato tua figlia?
"Bellissimo, è stato emozionante abbracciare una persona del mio stesso sangue".

Cosa rappresenta per te l'Inter? Vorrai rimanere qui per tanto tempo?
"L'Inter mi ha fatto fare il salto di qualità e ora gioco per uno dei club più importanti in Europa. Per questo ho scelto di venire a Milano. Mi piaceva tanto l'Inter, alla Playstation usavo proprio l'Inter e anche il Liverpool, ma anche il Manchester City (ride, ndr)".

Come si stanno inserendo Shaqiri e Podolski? Chi è il difensore più forte che abbia mai incontrato?
"Sono due personaggi, si stanno inserendo al meglio. Il difensore migliore che abbia mai incontrato, invece, credo sia Juan Jesus, quando ci siamo affrontati a Genova in Sampdoria-Inter: mi tirava i calci quando la palla era lontana. Questo lo ricordo bene, lui mi piace molto come difensore".

Quanti gol pensi di fare in questa stagione?
"Non saprei, adesso siamo a 15 stagionali. Punto al massimo".

Quale del calciatore del passato vorresti all'Inter?
"Non ha ancora smesso e quindi dico Ronaldinho. A Barcellona non ci siamo incontrati, lui è un giocatore che ha fatto grandissime cose, vederlo era uno spettacolo".

Il gol che porti nel cuore.
"Il primo in Serie A, nel derby contro il Genoa. In quella partita non c'erano più attaccanti, il mister mi ha dato fiducia ed è andata benissimo".

Con quale giocatore nerazzurro del passato ti piacerebbe giocare?
"Dico Ronaldo, il Fenomeno. Sarebbe bello giocare in coppia con lui".

Cosa fai nel tempo libero?
"Sto con i bambini e Wanda, a volte vado in centro città. Cosa mi piace dell'Italia? Milano mi piace tantissimo, come Roma".

Se pensi a casa tua cosa pensi?
"Io sono Argentino, ma alle Canarie devo tantissimo. Sono arrivato da piccolo e sono cresciuto lì".

Cosa rappresenta essere padre?
"Faccio il papà da due anni ormai, sono abituato ora. Con la femmina sarà diverso".

Cosa pensi del tifoso interista?
"Sono la parte più importante di una squadra di calcio, senza tifosi è brutto. In Coppa Italia ho notato un gran numero di tifosi, anche se era un giorno infrasettimanale. Mi ha fatto piacere questo".

Come hai reagito quando hai saputo della possibilità di venire all'Inter?
"Ho detto al mio procuratore: "C'è l'Inter? Andiamo lì". Senza dubbi".

Che musica ti piace?
"Quella latina, ma mi piacciono anche tutti gli altri tipi di musica. Qui siamo in tanti, quindi mi sono abituato a tutto. La peggior musica è quella di Kuzmanovic e Kovacic!".

Cosa pensi dopo aver segnato?
"Voglio ascoltare la gente e la loro allegria, per quello vado sotto la Curva per ascoltare il loro 'rumore'. Il mio modello? L'ho detto sempre: Batistuta".

Qual è il tuo gol favorito con l'Inter?
"Quello contro la Juventus a Milano".

Se non fossi un calciatore?
"Difficile rispondere. Mi sarebbe piaciuto insegnare l'educazione fisica, non si sa mai nel futuro...".

Senti ancora Messi?
"No, ci siamo visti quando è venuto a Milano l'ultima volta. Ma c'è tempo per sentirlo e vederlo, anche in Nazionale".

Sei mai stato in Grecia in vacanza?
"No, mai".

Chi è il tuo compagno di stanza in ritiro?
"Ora Guarin, l'anno scorso era Alvaro Pereira, poi quando è andato via mi hanno messo con il Guaro".

Crespo, Batistuta e Cruz: a chi somigli maggiormente?
"Mi piace Bati, ma in tanti mi hanno detto che somiglio a Hernan e Vieri. Prima facevo tanti gol di testa, ora un po' di meno".

Mancini è l'uomo giusto per tornare ad alti livelli?
"La storia parla per lui, la società lo ha scelto per questo. Tutti vogliamo arrivare al terzo posto, vincere l'Europa League. Se lo hanno scelto è anche per il suo grande passato a Milano".

Che atmosfera c'è nel derby?
"Speciale, la vittoria vale tantissimo, ma anche a Genova c'era una grandissima atmosfera".

Sei agitato prima della partita?
"No, assolutamente. Non sono nervoso, ma sereno e tranquillo. Altri sono più seri e vogliono stare da soli, ma noi sudamericani vogliamo ridere. In campo poi è tutto diverso".

Ti piacerebbe ripercorrere le orme di Zanetti?
"Magari, per un calciatore fare quello che ha fatto lui sarebbe bello. Sono pochi quelli che ci riescono".

Che ricordo hai di Milito?
"Ha fatto una grandissima carriera, mi ha dato tanti consigli. Il ricordo è lo stesso di Zanetti, Cambiasso e Samuel. Mi hanno sempre aiutato, a Diego chiedevo aiuto per imparare".

Qual è la tua squadra del cuore in Argentina?
"Il Newell's Old Boys".

Forma una squadra di calcetto.
"Scelgo Carrizo che è argentino come me, poi Juan Jesus, Puyol in difesa. Scelgo anche Kovacic che salta tutti, Messi sicuramente. Poi io e Falcao per l'attacco".

Ti pesa la maglia numero 9?
"No, assolutamente".

Da dove nasce il tuo modo di esultare?
"Perché nel derby, quando ho esultato così per la prima volta, la gente stava impazzendo e volevo sentirli".

Ti piacciono i videogiochi?
"Sì, anche se adesso li uso di meno. Mi piacciono i giochi di macchine".

River Plate o Boca Juniors?
"Non ho preferenze".

Ti carica quando urlano il tuo nome?
"Solo il calcio regala certe emozioni, sono cose bellissime".

Secondo te l'Inter ti darà la possibilità di andare in Nazionale?
"La possibilità è già arrivata, spero di continuare così per andare sempre".

Cosa ti piace fare fuori dal campo?
"La caccia e la pesca, anche a mio padre piacciono queste attività".

Cosa pensi prima di calciare un rigore?
"A nulla, solo a buttarla dentro. Contro la Sampdoria è stato bravo Romero, ho cambiato idea all'ultimo secondo".

Qual è il tuo piatto italiano preferito?
"Nessuno, mio padre cucinava di tutto".

Cosa pensi di Puscas e Bonazzoli?
"Sono due che devono continuare a fare bene e mostrare di avere la possibilità di giocare".

Meglio un gol nel derby o in Brasile-Argentina?
"Tutti e due sarebbe meglio, mi piacerebbe".

Canti 'Pazza Inter'?
"Cantare non mi piace (ride, ndr). Devo fare gol, non cantare!".

Cosa pensi della sfida di coppa contro il Napoli? Dove possiamo arrivare con i rinforzi?
"La società sta facendo grandi investimenti, sono arrivati due grandissimi giocatori che ci hanno già aiutato tanto. Hanno cambiato il nostro modo di giocare. Il Napoli è una grande squadra, ma noi dobbiamo ripetere quello fatto contro la Sampdoria. La coppa Italia è un trofeo in più, uno stimolo per giocare e avere più minuti per tutti. Dobbiamo provare ad arrivare in finale e cercare di vincere".