Joaquin, Borja, Alonso, aria di derby a Siviglia

Se non è una garanzia lui, francamente, siamo in difficoltà a trovarne altre. Se c'è un elemento che si è imposto per qualità e continuità in questa stagione viola, d'altronde, quello è certamente Joaquin Sanchez Rodriguez. Anche perchè, soltanto a inizio stagione, sembrava che il ruolo dello spagnolo potesse essere, come minimo, da comparsa. Lo stesso Montella, in effetti, era ancora alla ricerca della sua giusta collocazione, mentre i primi esperimenti tattici sembravano escludere "el Pisha" dagli schemi titolari.

In realtà Joaquin non si è fatto troppi problemi di fronte alle difficoltà del caso, e a suon di discese sulla fascia si è ripreso tutto lo spazio che meritava. Diventando fondamentale, per non dire imprescindibile, visto il suo rendimento rimasto sempre altissimo, che si trattasse di 3-5-2 o di 4-3-3. Elemento prezioso, duttile, abile al sacrificio, pronto in copertura, ma anche disposto all'assist e all'invezione sulla corsia esterna, prima di andare a ricercare la punta in area di rigore. Tra due giorni a Siviglia non c'è dubbio che Montella ripartirà soprattutto da lui per mettere in difficoltà gli spagnoli.

Anche perchè per lo stesso Joaquin, contro il Siviglia sarà come minimo giocarsi un derby. Cresciuto calcisticamente nel Betis che oggi ha ritrovato anche Macìa dirigente, Joaquin se la vedrà contro i rivali storici della tifoseria bianco-verde, ed è indubbio che proverà a metterci di tutto, e anche qualcosa di più, nella sfida all'altra squadra della sua città d'adozione. Aria da derby, perciò, per Joaquin, e perchè no, per tutta quella Fiorentina così "spagnola" che giovedì sera sarà di scena in terra iberica.