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La lotta al calcioscommesse in Italia, Spagna e Ucraina

La lotta al calcioscommesse in Italia, Spagna e UcrainaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 9 dicembre 2015, 12:482015
di Andrea Zalamena
fonte in collaborazione con Sebastian Donzella

Leghe minori, campionati giovanili e femminili: il calcioscommesse non ha frontiere, colpisce tutti. Su questo aspetto della manipolazione sportiva si sono confrontati in un convegno organizzato da Federbet in Spagna, a Barcellona.

Francesco Baranca, segretario generale di Federbet, ha spiegato i grandi rischi nell'immediato futuro: “Il mondo del match fixing si divide in due categorie: chi conosce il problema e chi non sa cosa sia. Ma di sicuro coinvolge tutti, vista la sua portata mondiale: si sospetta che l'assegnazione dei campionati del mondo femminili in Canada sia stata falsata tramite soldi ricavati dalle scommesse illegali dello stesso campionato canadese, uno dei meno trasparenti al mondo. Il calcioscommesse è un fenomeno che si espande sempre più: adesso ha preso di mira le serie minori, i campionati giovanili e quelli femminili. Una partita poco considerata dai media può portare a 2-3 milioni di euro di profitto. Ed è più facile da adulterare visto che questo mercato coinvolge sportivi poco famosi e quindi più facilmente aggredibili: il prezzo della loro corruzione è molto basso".

Baranca racconta poi il caso ucraino, coadiuvato da Andriy Madzyanovskiy, responsabile integrity della FFU, la Lega Ucraina: "Per combattere il fenomeno delle partite truccate serve parlarne. In Ucraina, fino a 5 mesi fa, nessuno sembrava conoscere il problema. Se n’è iniziato a parlare sui media, i vari organi di giustizia hanno iniziato a indagare e hanno scoperto che da loro tutto ebbe inizio con i ragazzini: persino nelle Under 19 vi erano match aggiustati. Il risultato è che adesso è stato introdotto il reato di calcioscommesse: non sarà più facile, come prima, truccare una gara. In Italia, invece, come sempre si parla tanto dopo uno scandalo ma i fatti sono pochi. Di positivo c’è che siamo vicini all’accordo con la Lega di Serie B e le sue società per il monitoraggio delle partite”.

Come accade da tempo in Spagna: a spiegarlo è Alfredo Lorenzo, responsabile integrity della LFP, ovvero la Liga, insieme al collega esperto di calcio femminile, Pedro Malabia: “Cerchiamo di difendere i nostri valori: violenza zero, nessun problema di match-fixing, alta professionalità. Credo che tutte le federazioni e tutti gli sport possano e debbano combattere il calcioscommesse. In Spagna scommettere illegalmente è reato, la giustizia ordinaria può intervenire anche tramite intercettazioni. Nelle serie minori, purtroppo, si scommette tanto perché si pensa che non si verrà mai puniti perché si è meno seguiti: Per ogni tentativo di frode in Prima Divisione ci sono decine e decine di tentativi nelle categorie inferiori”.

A invidiare i cugini iberici è Piero Calabrò, una lunga carriera da magistrato, vicino alla nuova Commissione Grandi Rischi voluta da Tavecchio. Calabrò, con il collega Giuseppe Coscioni del Tribunale di Parma: “la Liga Spagnola ci ha dimostrato come lo stesso caso può avere differenti vedute. Eppure in Italia la giustizia ordinaria si sta comportando egregiamente, visto che le pene sono state inasprite: da 2 a 9 anni, con l'inserimento della confisca. Avendo aumentato la pena è possibile utilizzare uno strumento fondamentale in questo caso, le intercettazioni telefoniche. Tale legge è un deterrente ed è importante perché la prevenzione stessa è molto importante. A livello sportivo, invece, nonostante gli scandali non vi sono grosse novità. Gli strumenti per indagare sono prossimi allo zero. In Italia consideriamo le leghe minori come qualcosa di secondario. Invece dovremmo prendere esempio dalla Spagna nella quale l'attenzione è alta a tutti i livelli.

Spesso pensiamo che i campionati minori siano secondari, e invece è lì che si annida una grande corruzione, vista la crisi del settore. C’è un forte senso di impunità: i calciatori delle squadre meno conosciute pensano di poterla sempre fare franca, aiutati da una giustizia sportiva che non riesce a stare al passo coi tempi e che deve affidarsi sempre più alla magistratura ordinaria”.