La rivincita di Zahavi: meteora in Italia, adesso fa sognare il Maccabi

Gol e prodezze da far innamorare ogni addetto ai lavori. Correva l'anno 2011, Eran Zahavi si metteva in mostra all'Hapoel Tel Aviv e in Champions League. Due gol al Benfica nella partita che finiva 3-0 e la dedica alla fidanzata, un bacio verso la tribuna. Poi una rete in rovesciata contro il Lione e un'altra ancora nella finale della Coppa di Stato vinta contro il Maccabi Haifa. Questi gli ultimi gol - e che gol - di Zahavi prima di lasciare l'Israele per dirigersi in Italia. Lo notano gli uomini mercato del Palermo dell'epoca, Zamparini lo studia e se ne innamora. Affare fatto. Il 28 giugno 2011 Zahavi diventa un nuovo giocatore del Palermo. Da lì a poco l'esordio da titolare. E l'israeliano timbra subito il cartellino: tiro potente e preciso da fuori area, gol al Cagliari. Agazzi non può nulla. La seconda marcatura arriva contro il Bologna. Poi una serie di problemi fisici, infortuni che lo tengono lontano dal campo per un po', soprattutto nella stagione successiva.

E così Zahavi tornerà in campo soltanto ad ottobre 2012. Difficile lasciare il segno in una stagione tormentata, ma la dirigenza crede in lui. Fino ad ottobre, appunto. Perché in Sicilia i ribaltoni non mancano mai e al posto di Giorgio Perinetti e Luca Cattani - che aveva individuato il giocatore - arriva Pietro Lo Monaco. L'ex Catania, da poco esonerato dal Genoa, ha altre idee e a gennaio 2013 cambia praticamente tutta la squadra. E così Zahavi lascia l'Italia. Pagato dal Palermo 1.250.000 euro va al Maccabi per 250.000 euro, più altri 250.000 in caso di accesso alle coppe europee da parte della squadra israeliana. E ora per Zahavi una nuova vita, da protagonista. Lo score attuale parla di trentasei partite - tra campionato, Europa League e qualificazione in Champions - e venti gol all'attivo. Meteora in Italia, anche per situazioni sfortunate, adesso leader e trascinatore del Maccabi in campionato e non solo. Gol e prestazioni che potrebbero valere all'israeliano classe '87, in futuro, un'altra opportunità nell'olimpo del pallone. Perché Eran vuole recuperare il tempo perduto e non intende più fermarsi...