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Lazio, Calori: "Immobile rischia di restare isolato"

Lazio, Calori: "Immobile rischia di restare isolato"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 30 agosto 2016, 12:202016
di Chiara Biondini
"Keità? Magari ha bisogno di essere capito"

Alessandro Calori, ex difensore dell'Udinese ed ex tecnico di Novara e Avellino, è intervenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica "Laziali On Air", in onda sugli 88.100 FM di Elleradio.
"Ho visto una partita equilibrata. D'altronde della Juventus si dice che possa fare un campionato a parte, lo si vede anche dai cambi e dalle risorse a disposizione in panchina. Nonostante questo alla fine non ho visto tutta queste differenza. Della Lazio mi sono piaciuti anche i singoli, in particolare questo difensore che non conoscevo, Bastos. Si dice che una rondine non fa primavera, ma l'impressione che mi ha fatto è stata davvero notevole, andargli via è estremamente difficile e mi è sembrato un ottimo elemento. Anche De Vrij è fondamentale. Bisognerà valutare il suo recupero a lungo termine, ma mi sembra che la difesa a tre possa essere una risorsa importante per la Lazio".

La Juventus sembra sempre più padrona in Italia, ma quest'anno sembra avere le carte in regola per fare grandi cose anche in Champions League: "Sicuramente ad una difesa tra le più rodate e forti in Europa la Juventus ha aggiunto un giocatore di primissimo livello come Benatia. Mi incuriosisce molto l'apporto che potrà fornire Dani Alves, un giocatore eclettico che può svolgere diversi compiti in campo, abituato a vincere ma anche dotato di quel pizzico di genio e sregolatezza proprio di molti campioni. Higuain sta venendo inserito gradualmente, ma al di là del valore dei singoli a fare impressione è la mentalità della squadra, il saper lavorare sulla capacità di vincere ogni partita ed affrontarla al massimo".

Domani alle 23 chiuderà la sessione estiva di calciomercato. Sembra vicino l'ingaggio di un trequartista del Liverpool, Luis Alberto, per una Lazio che sembra però ancora in parte sguarnita nel reparto offensivo. "L'impressione è che manchi ancora qualcosa in avanti", spiega Calori. "Immobile è un combattente, ma forse rischia di restare isolato. Se Inzaghi continuerà a giocare con il 4-3-3 verrebbero a mancare i giusti ricambi. La mancanza di un interprete come Candreva si fa sentire e trovare un sostituto all'altezza è complicato. Anche da Felipe Anderson ci si aspetta molto di più, deve dimostrare una volta per tutte di essere un giocatore importante".

Proprio la prestazione di Felipe Anderson contro la Juventus ha dato adito a discussioni e pareri discordanti: "Ha fatto una partita di sacrificio, ma certo non di grande qualità. Anderson è un giocatore che può essere micidiale nell'uno contro uno anche contro squadre importanti come la Juventus. Ha dimostrato qualità che ti fanno sperare sempre in qualcosa di più messo sul campo da un giocatore come lui. Contro i bianconeri il brasiliano ha lavorato molto per la squadra".

Un caso come quello di Keita come può essere risolto? "Ogni giocatore ha una chiave d'accesso per farlo rendere al massimo. Bisogna conoscere l'uomo prima ancora del calciatore e comprenderne la psicologia. Keita è un cavallo di razza e fa le bizze. Magari ha bisogno di essere capito, un compito non solo dell'allenatore, ma di tutti quelli che gli stanno vicino. Bisogna parlargli francamente e capire in che direzione vorrà andare, se rimanere alla Lazio o se cambiare strada una volta per tutte. Se la Lazio trovasse questa chiave per dialogare con lui, potrebbe recuperare un talento straordinario. Alcuni sbagli devono essere corretti ma anche concessi, drammatizzare ogni situazione diventa poi controproducente".

Quali squadre hanno impressionato di più in questo avvio di serie A? "Mi ha colpito molto il Sassuolo, mi sembra stia acquisendo quella consapevolezza di squadra che forse in passato non aveva. Lo ha fatto vedere in campo internazionale in Europa League, anche se forse la preparazione è stata mirata proprio per partire bene in campo continentale. Mi sembra un club che ha voglia di crescere, sta riuscendo ad ottenere il meglio anche da un talento come Berardi che ha delle similitudini con Keita".

Sulle milanesi: "C'è un cambio di proprietà in entrambi i club ed anche due allenatori nuovi, con l'Inter che ha addirittura cambiato la guida tecnica a ridosso dell'inizio del campionato. Avevo seguito De Boer al lavoro con l'Ajax e lì non c'è assolutamente la cultura della contestazione dopo un risultato negativo. Per quanto si possano conoscere le pressioni italiane, ho visto l'allenatore olandese sbalordito dalle critiche, nonostante i primi due risultati negativi. I nuovi acquisti andranno inseriti gradualmente, ci vorrà tempo per ottenere il meglio. Al Milan manca forse un pizzico di qualità per completare una rosa che ormai da tre anni non riesce ad eccellere".

La Roma può avere avuto ripercussioni pesanti dall'eliminazione in Champions League o può tornare ad essere protagonista, a ridosso della Juventus? "A livello psicologico perdere il play off di Champions League è stato un colpo forte. E' necessario ripartire e in questo sarà fondamentale il ruolo di Spalletti, un allenatore che ha esperienza e personalità e conosce bene l'ambiente giallorosso. Lui stesso però ha caricato il match in una maniera che si è rivelata controproducente. A Roma tutto quello che succede viene amplificato, tutto va gestito con attenzione".