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Lazio: cronaca di una Supercoppa che non c'è più

Lazio: cronaca di una Supercoppa che non c'è piùTUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
lunedì 10 agosto 2015, 08:392015
di Redazione TMW
fonte Alessandro Zappulla per lalaziosiamonoi.it

Shanghai, lontana per km, mentalità e stile di vita. Qui il tram tram quotidiano è scandito dalla frenesia di una città superaffollata. 25 milioni di abitanti in una regione grande poco meno del Lazio. Una densità popolativa da capogiro, che incorona la Parigi d'Oriente (come la chiamavano in antichità) la città più popolosa al mondo. Calcio e Cina un binomio che a stento sembra scorrere in sintonia. La storia del pallone a scacchi che prova a bucare il mito dell'Oriente, nel tentativo di dar respiro ad uno sport che dalle nostre parti inizia a soffocare. Juventus e Lazio ci hanno provato, nella quarta edizione di Supercoppa Italiana proprio nella terra di Mao. Calcio e Cina dunque o meglio Calcio e Shanghai, un'unione che a stento si stringe a doppia mandata, nonostante la grande voglia di sport che si respira da queste parti. Culture a confronto, che spesso cozzano fra di loro. Stili di vita che poco hanno a che fare con lo sport più popolare del mondo. Penso allo Shanghai Stadium unica struttura imponente a livello calcistico della città, paragonabile poco più che a un campo di patate. Lasciato praticamente alla deriva. Penso all'estremo tentativo di suscitare entusiasmo con squadre e storie calcistiche trasportate dall'altra parte del mondo, con l'intento di dar fiato a casse sempre più magre e riaccendere un entusiasmo poco più che distratto. Bearsi dell'abbraccio forte, ma estemporaneo anzichè curare l'affetto e l'amore viscerale di sempre. La Supercoppa giocata in Cina è l'essenza della scarsa importanza a cui il calcio italiano relega il suo pubblico quotidiano.

Un mondo diverso, lontano anni luce, ancora da colonizzare certo, ma comunque meno difficoltoso da gestire. Gli abbracci si sprecano fuori dal campo di allenamento, le file negli hotel che ospitano le squadre sono interminabili. Il tifoso nostrano ha stancato. Troppo difficile, troppo complicato, troppo esigente. Meglio investire su chi investe, che non spendere su chi mugugna. Sarò l'ultimo dei romantici, ma a stento rintraccio il calcio nostrano, quello che ci ha appassionato sin da bambini fra cicale che sembrano elicotteri e l'afa che uccide. Le luci della sera calano sul Bund che attraversa le rive del fiume Huangpu. La Lazio ha perso la Supercoppa a Shanghai contro la Juventus, ma le urla festanti del popolo Laziocinese continua a rimbombare per la città. Lazio, Lazio, Lazio... Un motore perpetuo che non si ferma più. Non importa chi ha perso, non importa l'amarezza, qui a Shanghai comanda solo la gioia di aver vissuto una giornata di calcio. Troppo patinato per esser vero. Troppo vuoto da risultare scarno. Non è il calcio che amiamo, ma solo una copia sbiadita. Ridateci il gusto di tifare per i nostri trofei.