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Lazio, Onazi: "Finiamo il campionato col sorriso. Voglio migliorare ancora"

Lazio, Onazi: "Finiamo il campionato col sorriso. Voglio migliorare ancora"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
giovedì 5 maggio 2016, 20:422016
di Pietro Lazzerini

Eddy Onazi, centrocampista della Lazio, ha parlato a Lazio Style Radio. Ecco quanto riportato dal sito ufficiale del club: "Sono contento se andiamo bene, e la squadra vince. Finiamo il campionato con il sorriso. Non è facile rientrare in partita se non entri in campo da un po', e se non giochi devi comunque restare positivo e allenarti bene, così sei pronto per giocare quando ti chiamano. Io voglio diventare un calciatore professionista ancora più serio, mi alleno sempre bene, con precisione e dedizione. Voglio crescere professionalmente ancora di più. Tra di noi scherziamo molto, Inzaghi è un allenatore molto intelligente. Lui fa le scelte in base a come ti sei allenato in campo durante la settimana devi e tu devi anche fargli vedere come giocheresti. Poi, dopo gli allenamenti lui sceglie. Come rapporto con i giocatori è stato fantastico, quando è arrivato, in campo, con me non aveva mai parlato. Prima della partita ci siamo parlati, mi ha detto quel che dovevamo fare e non dovevamo fare, quello che voleva vedere in campo e quello che non voleva. Questo rapporto c'è solo durante l'allenamento e in partita, è uno subito chiaro. Ed è molto meglio così, si parla poco e si lavora molto.

Contro la Sampdoria è stato tutto strano. In quella partita, che andava vinta, dovevamo mettere dentro quattro o cinque gol. Così però è il calcio, abbiamo dato tutto ma come il calcio a volte è bianco, a volte è nero. Il rapporto con Keita è molto bello, lui è mio fratello, quando è arrivato qui, gli ho detto che se voleva rimanere doveva fare tutto il possibile per diventare un professionista e per arrivare in Prima Squadra, era un ragazzo molto giovane, però mi ha ascoltato. Ora è felice e disponibile con la squadra, tante volte ci siamo parlati. Non ho mai visto un professionista come Miro in tutta la mia vita. Se avessimo tre o quattro Klose in squadra le vinceremmo tutte segnando cinque gol a partita. Lui non pensa a fare gol da solo, lui pensa da squadra prima ancora di essere entrato in campo. Se vede che uno sta bene, o è posizionato bene, lui passa la palla e ti manda in rete. In allenamento fa tutto, è preciso con l'orario, parla su come bisogna fare le cose, mi ha sempre aiutato molto, decidiamo come passarci la palla, se è meglio in un modo o nell'altro. Va via per ultimo. Non ho mai giocato con un professionista così".