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Lewandowski trascina, Eriksen si nasconde - Top&flop di Polonia-Danimarca

Lewandowski trascina, Eriksen si nasconde - Top&flop di Polonia-DanimarcaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 8 ottobre 2016, 22:592016
di Michele Pavese
Polonia-Danimarca 3-2

I TOP

Lewandowski - Nel primo tempo è devastante in coppia con Grosicki, anche perché c'è sempre il prezioso supporto di Milik. La ripresa è davvero dura per il bomber del Bayern, che trova subito il 3-0 (il terzo personale) e poi deve fare reparto da solo, cercando soprattutto di far salire la squadra nei momenti di difficoltà.

Poulsen - Il suo ingresso nella ripresa cambia tutto, anche se parte del merito della reazione danese va data allo sciagurato e sfortunato autogol di Glik. L'attaccante è una spina nel fianco nella difesa di casa e segna la rete che riapre definitivamente i giochi. Purtroppo per la Danimarca si tratta solo di un'illusione.

Grosicki e Ankersen - Un tempo a testa da assoluti dominatori della stessa corsia laterale. Il numero 11 di casa è imprendibile nella prima frazione e serve assist a ripetizione per i compagni. Il terzino ospite, invece, si rende protagonista nella ripresa, quando diventa assolutamente incontenibile e fa impazzire Jędrzejczyk e Krychowiak.

I FLOP

N. Jorgensen - L'emblema della sua prestazione è l'occasione non sfruttata un attimo prima del vantaggio polacco. Lento, macchinoso, poco reattivo, i difensori di casa hanno vita facile nella marcatura. Il Ct lo cambia all'intervallo e fa bene, perché Poulsen ha una marcia in più.

Eriksen - Da un talento del genere ci si aspetta sempre almeno una giocata di livello. Invece, il trequartista del Tottenham vaga senza una meta nella metà campo della Polonia e non è mai di aiuto ai compagni di squadra. Si vede poco e sbaglia anche qualche passaggio piuttosto semplice. In partite come queste serve maggiore personalità.

Blaszczykowski - Gli mancano i guizzi dei tempi migliori. Nelle fasi di massima pressione della Danimarca non riesce a rendersi utile e va in riserva dopo un'ora di gioco. Di lui, soprattutto ai tempi del Borussia, sorprendeva la capacità di essere sempre al posto giusto nel momento giusto e la facilità di corsa. Doni che sembra aver perso negli ultimi anni.