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LIVE TMW - Desenzano, Perinetti: "Per Dybala ci voleva tempo e pazienza"

LIVE TMW - Desenzano, Perinetti: "Per Dybala ci voleva tempo e pazienza"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 13 aprile 2015, 15:412015
di Lorenzo Marucci

A Desenzano, allo scouting conference, ha preso la parola Giorgio Perinetti, ds di grande esperienza che ha raccontato il suo metodo di lavoro ma anche alcuni ricordi del passato: "Lo scouting è importante, significa esplorare, essere sempre sul pezzo. Importante tener conto di una segnalazione di un vecchio collaboratore ad esempio. Nel calcio vince Mou e Guardiola, non esiste un modello unico e perfetto. Esistono le idee e la funzionalità del progetto.
Con i tecnici serve una sinergia, l'unica certezza nel calcio è il dubbio... bisogna confrontarsi. Non credo al tecnico che fa tutto lui o il ds che fa tutto lui. Serve un'idea condivisa. Il caso Weah? Per il Napoli lo vedemmo tre volte, fu scritto che non era adatto alla A, infatti l'anno successivo in uefa in Napoli-Psg, Weah segnò una doppietta. Un'occasione persa: "Dissi all'allenatore: ma siamo sicuri che non era adatto?"

Ha poi parlato anche Igor Budan, ora ds dello Spezia: "Da Perinetti ho imparato molto, anche la tranquillità nelle dichiarazioni"

Perinetti sulla valutazione di un giocatore: "Quando dovemmo sostituire Maradona pensammo a chi poteva essere adatto a farlo dimenticare. Provammo con Savicevic. Ma poi pensammo un'altra cosa: sostituirlo con un grande collettivo, la prima telefonata fu a Sacchi, gli facemmo un'offerta economica importante ma non potè accettare. Pensammo allora ad un tecnico giovane come Ranieri e con lui decidemmo di dare la maglia dieci ad un giovane ricco di talento come Zola. Finimmo quarti"

Sulla scelta dei collaboratori: "Devono lavorare con passione pensando al noi e non all'io. Vedere come allena un tecnico e non solo"

Il suo parere su alcuni ds cresciuti con Perinetti: "Oggi se hai personalità rischi di fare ombra al presidente che vuol fare tutto... Il ds deve essere una figura quasi defilata... Per un ds che si assume responsabilità crearsi una serie di collaboratori è importante, chi ha qualità va sostenuto. Loro possono anche accorgersi più di te di una stortura, magari tra giocatori e tecnico"

Sulle scelte degli allenatori: "Scelsi Eriksson per la Roma, che praticava una zona più veloce di Liedholm. Riportai Zeman alla Roma infischiandomene del fatto che era stato alla Lazio. Al Bari imposi Conte che era leccese".

La tecnologia: "E' importante ma poi il calciatore va seguito in partita. Portai Blanc al Napoli e da lì in poi arrivarono giocatori francesi in Italia. Ora la Polonia è un mercato alternativo ma la Germania è avvantaggiata essendole vicina. La Svizzera è vicina a noi, se avessimo rischiato subito su Salah adesso la Fiorentina non lo pagherebbe 18 milioni..."

Su Belotti: "Bisogna guardare in Italia. Se non ci sono soldi guardiamo alle categorie inferiori. Andai a vederlo nella rappresentativa di Di Biagio; facemmo un investimento, così come su Lazaar. Bisogna cercare questi giocatori. Udinese? Grande forza del club è la capacità di difendere i propri giovani, aspettandoli. Pizarro per due anni fece solo allenamento poi è diventato Pizarro"

Sul suo ritorno in pista: "Ho avuto fortuna di essere nelle grandi da giovane, oggi sarei più preparato. Mi auguro di rientrare, penso di contribuire con la mia esperienza. Se potevo andare al Parma? Se avesse avuto continuità aziendale era un conto, fui interpellato da Taci che mi disse di aver trovato una serie di debiti. poi è sparito.... Solidarietà comunque al Parma. Io ingombrante? Sono stato sempre costretto a lavorare avendo meno dei miei predecessori. Vincendo campionati si portano valori economici e tecnici. Ho sempre cercato di rispettare il profilo aziendale, lavorando ciò che il club ti mette a disposizione. A Bari quando eravamo primi a gennaio chiesi alla proprietà uno sforzo ma perchè c'era la possibilità di vincere"

Budan su Rebic: "Chi lo conosce sa che è un talento. Ci vuole pazienza e fiducia, Dybala ci ha messo tre anni"

Perinetti su Dybala: "In Italia facciamo sempre processi. Le sentenze sui giocatori arrivano troppo presto.
Liedholm per giustificare il cattivo rendimento di Falcao diceva all'inizio che era il più bravo senza palla. Ora si vuole che chi arriva sia subito risolutivo, ci vuole tempo e fiducia per un giovane".