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LIVE TMW - Oltreradio, Feltri: "Nazionale male assortita. Questo è il calcio italiano"

LIVE TMW - Oltreradio, Feltri: "Nazionale male assortita. Questo è il calcio italiano"
mercoledì 25 giugno 2014, 18:572014
di Redazione TMW.

Disastro azzurro ai Campionati del Mondo di Calcio, Brasile 2014. l'Italia con la sconfitta di ieri con l'Uruguay per 1 a 0 non supera il girone ed è eliminata. Il presidente della FGCI Giancarlo Abete e il Commissario Tecnico Cesare Prandelli hanno rassegnato le dimissioni. Ce lo siamo meritati? L'arbitraggio è stato decisivo? Quanto hanno pesato le scelte del Commissario Tecnico Cesare Prandelli? E' un fallimento del nostro sistema calcio? oltreradio.it all'indomani della debacle della Nazionale italiana, analizza in compagnia di politici, giornalisti e sportivi prova a rispondere a queste domande. In collaborazione con TuttoMercatoWeb.com

Intervengono:
Francesco Boccia (Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati)
Luigi Contu (Direttore responsabile della Agenzia ANSA)
Giancarlo De Sisti (Allenatore della Nazionale Parlamentari Italiana)
Vittorio Feltri (Editorialista de Il Giornale)
Ignazio La Russa (Parlamentare di Fratelli d'Italia)
David Sassoli (Europarlamentare del Partito Democratico)
Rassegna stampa internazionale di Micol Sarfatti.
Conduce in studio Francesco De Leo (Direttore di oltreradio.it)

Eliminazione meritata per l'Italia?
Francesco Boccia: "Purtroppo per come abbiamo giocato due partite su tre sì, non c'è dubbio, dispiace molto per Prandelli che è ottimo allenatore e persona. Purtroppo nel calcio come nella vita contano i risultati e la seconda eliminazione di seguito nella fase delle qualificazioni ci fa atterrare su una dura realtà, cioè che il calcio italiano non è più competitivo da anni".

Vittorio Feltri: "Sì, ce la siamo meritata perché abbiamo fatto pochissimi tiri in porta, contro l'Uruguay forse nemmeno uno... il gioco non ce li abbiamo più e la grinta si è vista poco e pertanto mi sembra giusto che siamo stati eliminati e non cercherei capri espiatori perché non è così... significherebbe non capire che l'immagine della nazionale che esce dal mondiale è l'immagine dell'Italia, cioè di un paese stordito che non sa reagire... abbiamo paura di tutto, l'economia non va, abbiamo un sistema istituzionale che da 30 anni dobbiamo cambiare e ancora non ci riusciamo, un ministro Padoan che ha scoperto l'altro ieri che sia tasse che spese devono essere tagliate, insomma un paese così non può andare da nessuna parte. Nel calcio abbiamo perso la buona abitudine di allevare i giovani nei vivai, pertanto non abbiamo più dei giocatori all'altezza, li compriamo quasi tutti all'estero, anche dei bidoni... uno sport se non è alimentato da nuove leve è chiaro che finisce per morire o comunque a bivacchiare e questo è quello che è successo alla nazionale di Prandelli. Le colpe del ct? All'improvviso Prandelli che nell'Europeo di due anni fa aveva dimostrato di saperci fare fino alla finale, questa volta è stato in dubbio fino all'ultimo, non è stato mai convinto delle sue scelte e ha continuato a mescolare le carte con i risultati che abbiamo visto e l'incertezza di Prandelli si è trasferita paro paro nell'equipe".

Ignazio la Russa: "Meritavamo di andare fuori, se non si fa un tiro in porta in due partite è difficile non pensare di non andare fuori, ma penso che per quanto il nostro campionato si sia degradato sia comunque in grado di esprimere una nazionale migliore di quella di Prandelli. Io salvo, a differenza di tutti, Balotelli che si è capito ieri sera sia frutto, la sua scarsa prestazione, anche dall'invidia dei senatori che hanno giocato meglio di lui ma che hanno mal sopportato fosse lui il personaggio e non i vari Pirlo, Buffon, De Rossi... Credo che per quanto si debba molto a questi ottimi giocatori sia giunto il momento, come peraltro ha fatto l'Inter, di ricominciare senza uno spogliatoio governato da chi ha dato molto ma che oggi non sopporta che arrivino persone nuove. Non so se è mancanza di orgoglio, a me è sembrata soprattutto mancanza di forza atletica... cioè, non correvano... quando ci volevano mettere l'anima, si è visto in qualche momento che non ce la facevano... quindi frutto anche della cattiva preparazione atletica o comunque di scelte come quelle del tiki-taka che sta fallendo dappertutto e ci siamo dimenticati che abbiamo inventato il contropiede e adesso lo fanno tutti e noi no eppure siamo i più portati per quel tipo di gioco".

Giancarlo De Sisti: "Immagino di si perché in questa uscita è compresa anche la gara con la Costa Rica. Se ieri c'è stato qualche torto si è aggiunto alla prestazione precedente".

David Sassoli: "Non c'è stato gioco, una partita da dimenticare. Sono arrivate a galla le scelte di Prandelli per i convocati. Alcuni non li avevi mai sentiti nominare".

Dimissioni di Prandelli e Abete sintomo del fallimento del progetto azzurro?
Francesco Boccia: "Penso che le dimissioni di Prandelli ed Abete certifichino che siamo davanti a persone serie in un paese in cui non si dimette nessuno, quando sbaglia o quando perde, Prandelli ha dato un bellissimo esempio ed Abete ha dimostrato di non essere attaccato alla poltrona. Auspico che questo non sia il tempo per le polemiche ma per una ricostruzione che parta da un assunto di fondo: il calcio italiano non è più fra quelli considerati i migliori al mondo. Non vinciamo in europa da tempo... anche i giovani, guardavo la Costa Rica ieri, ad esempio, davvero dei ragazzi straordinari... dei ventenni che giocano la palla in una maniera che sembra siano cresciuti in paesi che un tempo avremmo definito "blasonati" e questo vale anche per la Colombia che è davvero divertente come gioco. Uguale per la Costa D'Avorio... c'è un calcio emergente in paesi che consideravamo "Cenerentole" che almeno è in grado di divertire... il dramma del calcio italiano è che non diverte neanche più... non solo non abbiamo giocato due partite, ma quasi non siamo scesi in campo e la critica che più ci fa capire fino in fondo che cosa si è consumato anche dentro lo spogliatoio è quella che ci lascia il nostro capitano Buffon. Forse il calcio italiano paga anche una serie di scelte non fatte in questi anni e tra queste anche quella di considerare fuoriclasse dei giocatori che sono stati costruiti più dai giornali che dal campo".

Ignazio La Russa: "Dimissioni sono gesto correttezza. Forse l'unico applauso di questo Mondiale vanno alle dimissioni di Prandelli e Abete. Al ct imputo la paura, è somigliato un po' al Mazzarri di parte del campionato, io sono interista, questa mania di giocare a una sola punta, non capire che Balotelli va bene se assieme ad un'altra punta, c'è poco da fare... sbaglia anche Berlusconi che lo vuole dentro l'area. Lui gioca bene partendo un po' più dietro e decentrato, ha bisogno di una punta. Che poi ieri non si sia visto con Immobile è perché la squadra non c'era complessivamente, però questa paura di giocare in attacco se hai una difesa scarsa, come l'Italia oggi, la soluzione non è infoltire la difesa o il centrocampo, ma giocare all'attacco... e l'Italia l'unica cosa che ha sfornato quest'anno sono grandi attaccanti, rimasti una metà a casa e una metà non utilizzati nelle partite".

David Sassoli: "Al Mondiale molto dipende dall'allenatore. E' lui che la prepara, la mette in campo. Questa è una disfatta che vale per tutto il calcio italiano e chi lo gestisce, ma quella di ieri è la disfatta soprattutto di chi era in campo e chi li ha scelti. Ieri c'è stata una mancanza d'orgoglio".

Giancarlo De Sisti: "Dispiace perché è una persona per bene e un personaggio molto attento. Anche con la Nazionale ha proposto un calcio in cui credeva. Il metro di giudizio non va fatto quando certe situazioni vanno all'eccesso. Non sono un disfattista, qualche attenuante la concedo a Prandelli. Quella azzurra era una squadra con pochi fuoriclasse, ma con un gioco migliore avrebbe dato risposte migliori. Il nostro calcio non offre il meglio, ci sono poche belle partite. Avremmo dovuto fare di più soprattutto sul piano del gioco. Quando tra un bilancio generale bisogna considerare tutto. Contro la Costa Rica abbiamo fatto ridere".

Arbitro decisivo?
Luigi Contu: "No ma ha inciso, consapevoli però che non abbiamo tirato in porta fino al 60' di gioco".

Balotelli di nuovo al centro delle critiche?
Francesco Boccia: "Prandelli è stato così onesto da dire "ci ho creduto e mi sono dimesso" cosa dovrebbe dire ancora un allenatore, non me la sentirei di andare oltre... stimo troppo l'uomo da fermarmi qui. Accetto la sua grande dignità con cui ha preso atto ieri del fallimento della spedizione ai mondiali in Brasile. Mi spiace molto per Balotelli perché a me piace il calcio dei talenti, per quello prima ho fatto l'esempio di Conte... nel calcio se hai voglia di lottare, correre, combattere e poi hai anche talento sei un fuoriclasse. Purtroppo Balotelli ha solo una parte: ha talento ma non corre, non si sacrifica, non pensa alla squadra, agli altri ma solo a se stesso. Forse è il prodotto calcistico di un'Italia che non mi piace, di una generazione di ragazzi che pensano prima al taglio da farsi, al tipo di tweet da fare o esultare dopo un goal e solo dopo alla squadra, alla maglia... a me spiace molto perché è lo stesso dispiacere che negli anni scorsi ho provato per Cassano che ha sprecato secondo me un grande talento calcistico e che, superato i 30 anni, da uomo, mi auguro lo abbia capito. Balotelli è sulla stessa strada, sta buttando via un gran talento. Non so se è carattere o il mondo che ha incrociato in questi anni che lo ha portato ad essere così, ma c'è che se uno come Balotelli non funziona i 3/4 partite figuriamoci in una stagione lunga... Se io fossi un allenatore o un presidente di squadra di calcio non lo prenderei mai, penserei prima a compattare uno spogliatoio, a tenerlo unito con gente che si appassiona prima di tutto allo sport che pratica e poi alla maglia, se fai questo vuol dire che dai alla squadra e agli altri e non a sé. Io ho la sensazione che i ventenni di oggi pensino esclusivamente a se stessi e poi i risultati si vedono".

Vittorio Feltri: "Penso che sia esagerato dare tutte le colpe a questo giocatore che fra l'altro conosciamo bene... da lui non si può pretendere un atteggiamento diverso da quello che gli suggerisce la sua personalità quindi si doveva sapere che le cose sarebbero andate così o che comunque rischiassero di finire così. Abbiamo visto quest'anno in campionato che Balotelli non è stato all'altezza dei suoi mezzi, che sono notevoli, ma che non usa o usa male".

Luigi Contu: "Non lo ritengo giusto. Non so cosa sia successo, ma ha giocato male come tutti gli altri. Non mi pare abbia fatto peggio di altri. Mi chiedo perché tutte le speranze erano su di lui".

Giancarlo De Sisti: "Quando si punta su certi giocatori devi anche aspettarti che qualcosa possa non funzionare. Leggo che non ci fosse armonia nel gruppo e mi dispiace perché Prandelli ci ha puntato molto. Mi dispiacerebbe che qualcuno non avesse puntato al bene comune".

Italiani senza spirito d'orgoglio?
Vittorio Feltri: "Secondo me ha torto (Prandelli) e ricordo le parole di Churchill che diceva che gli italiani perdono le partite di calcio come le guerre e questo lo diceva Churchill qualche annetto fa e non credo avesse sbagliato giudizio".

Ignazio La Russa: "Una squadra forse non patriottica, il paese però sì, tutti fermi ad aspettare una nazionale piena di attese e desideri, pieni di tricolori ovunque... una nazionale invece che forse guadagnano immeritatamente troppo, non lo so, ripeto forse nella squadra, ripeto, ci sono state molto più gelosie di quelle che si immaginano".

Luigi Contu: "Sicuramente i sudamericani sono più nazionalisti, hanno più orgoglio nazionale... trovo davvero sbagliato mettere in mezzo nello sport il nazionalismo, la patria, per quanto possa essere importante... veramente non lo trovo corretto. Gli inglesi che sono dei grandissimi patrioti fanno polemiche a non finire sulla loro nazionale. il calcio è uno sport, un gioco, si chiacchiera al bar, sui giornali e si danno giudizi. Trovo questa chiave di lettura politica di Prandelli discutibile come trovo discutibile quel che ha detto ieri motivando le dimissioni... che è stato accusato di non pagare le tasse... insomma è l'allenatore della nazionale, la nazionale ha giocato male, ha sbagliato, ha fatto delle scelte sbagliate alla prova dei fatti ed è giusto che paghi".

Giancarlo De Sisti: "Non lo condivido. Che significa? L'inno nazionale è l'unica cosa che ci accomuna davvero, che ci riunisce. Non mi cambio con nessuno, come popolo e come paese. Ci sono tanti problemi nel nostro paese ma l'unione popolare non è in discussione".

David Sassoli: "Forse doveva esserlo più Prandelli e noi eravamo ad attendere una prestazione di un certo tipo. Spettava a lui fare in modo che accadesse".

Sbagliate le parole di Buffon?
Francesco Boccia: "Evidentemente La Russa non è mai sceso in un campo di calcio se parla così. La reazione di Buffon è quella di un capitano, prima cosa, che ha vinto tutto e non si è mai risparmiato né in allenamento né durante le partite e se ieri non ci fosse stato in campo saremmo stati umiliati dall'Uruguay. Io penso sia stata anche una reazione a caldo, ma sincera di un capitano vero. è inutile nascondersi qui ci sono ragazzi che sono state celebrate come star senza esserlo. Spiace fare nomi, ma nel calcio è difficile anche non farli... nell'82 abbiamo vinto i Mondiali con gente che faceva centinaia di volte su e giù dal campo, non solo gente come Oriali e Cabrini, ma anche Conti o Tardelli e Rossi. Conti, campione straordinario faceva la fascia decine e decine di volte. Per non parlare del campionato del 2006... perché qualcuno potrebbe dire che sto parlando di un tempo che non c'è più, ma nel 2006 c'erano in campo persone che anche ieri hanno giocato... Ma persone come Del Piero e Totti, e parlo di due bandiere del calcio italiano, si sono messe a disposizione di Lippi, tappandosi la bocca, facendo panchina ed entrando poi, facendo goal quando serviva e in quella squadra, se ci ricordiamo, tutti correvano e non c'erano star, anche se c'era chi poteva permetterselo avendo fatto oltre 200 goal in serie A. Sono in totale disaccordo con La Russa, capisco lo sfogo a caldo di Buffon che ha detto ciò che aveva dentro, parole ribadite poi da De Rossi, pochi minuti dopo,senza nemmeno molta diplomazia..."

Giusta la cessione di Immobile al Borussia Dortmund da parte di Juventus e Torino?
Francesco Boccia: "Sì, visto il contesto nel quale siamo perché non avrebbero dovuto farlo? Mi rendo conto che dispiace per alcuni tifosi vedere un giocatore giovane come Immobile che va a giocare in un'altra squadra, poi in una squadra tedesca, però mi chiedo in un calcio come questo, avendo tanti impegni... ad esempio la Juventus ha la Champions League, onerosa, e così ha deciso fra Llorente e immobile, il Torine ha deciso che 10 mln, cioè la sua parte di proprietà, erano più importanti che la possibilità di riscattarlo... Immobile è un ottimo centravanti però a mio avviso non fa la differenza... E' un buon giocatore ma non è Aymar, non è Messi, temo che non sia nemmeno Bolaños se guardiamo al Costa Rica, per non scomodare Argentina e Brasile. Al momento il campionato italiano è fatto da tanti buoni giocatori ma non vedo né un Totti né un Del Piero..."

Secondo Buffon non ci sono ricambi. Sono sempre i soliti a tirare la squadra.
Vittorio Feltri: "Intanto devo considerare che Verratti è stato il migliore della squadra e lui è un giovanissimo, non un giovane, anche ieri ha dimostrato di essere in grado di giocare nella nazionale e di imprimere alla squadra un certo tono. Buffon sappiamo che è un grande portiere e anche ieri lo ha dimostrato, per il resto, De Rossi non ha giocato... altri anzianotti, come la difesa non hanno brillato... insomma, io non distinguerei fra giovani e vecchi, purtroppo questa squadra è male assortita, ma quello che offre il calcio italiano in questo momento è la nazionale che abbiamo visto ieri perdere miseramente".

Chi al posto di Prandelli?
Francesco Boccia: "Faccio fatica a pensare a un nuovo CT perché a me piaceva molto Prandelli. Non so come finirà questa storia, dipenderà molto dal tipo di assetto che troverà il calcio italiano, a partire dalla Federazione. Si tratta di capire anche se ci sarà un Presidente o un Commissario, non sarà semplice. Le prossime ore e giorni saranno complesse perché è in crisi la Federazione più grande per numero di tifosi e praticanti e fatturato e per il Coni sarà uno snodo fondamentale... Per fortuna i calendari non consento le lungaggini che aveva, fino a qualche tempo fa, la politica ad esempio... Faccio fatica a pensare ad un allenatore, i tre nominati (Mancini, Spalletti e Allegri ndr) sono tutti e tre molto bravi... hanno storie diverse... il CT deve essere fra i senatori e i giocatori migliori e tutti e tre ne sarebbero in grado... vediamo prima che assetto prenderà il calcio italiano e la nuova nomina sarà poi conseguente.."

Vittorio Feltri: "Non saprei, ma Spalletti mi sembra il più idoneo".