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Livorno, Piccini: "Ho scelto questa squadra perché trovassi continuità"

Livorno, Piccini: "Ho scelto questa squadra perché trovassi continuità"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
mercoledì 1 gennaio 2014, 18:152014
di Chiara Biondini
fonte Di Iacopo Barlotti per FVmagazine
Di Iacopo Barlotti per FVmagazine

Cristiano Piccini è uno che il viola ce l'ha nel sangue. Tifoso da sempre, cresciuto nel settore giovanile gigliato (ha esordito in A in un Fiorentina- Cagliari del 2010 con Mihajlovic), il terzino classe 1992 sta crescendo passo dopo passo ed è arrivato con merito alla massima serie, dove quest'anno è in prestito al Livorno. I più attenti potrebbero dire che conosce già l'ABC del calcio, visto che dopo la Primavera ha fatto un anno in Lega Pro (la ex serie C, alla Carrarese), un anno in serie B (lo scorso, allo Spezia) e quest'anno finalmente ecco la serie A.

Una crescita rapida, costante, continua. A Livorno non sta trovando molto spazio (zero partite da titolare, 8 presenze da subentrato, 1 assist), complice anche un infortunio dal quale sta recuperando. Ma intanto accumula esperienza e sogna di tornare alla Fiorentina, che detiene il suo cartellino e segue con attenzione la sua crescita. Piccini, un fiorentino doc cresciuto a Firenze.

"Sì, ho cominciato allo Sporting Arno, poi sono approdato alla Fiorentina l'anno del fallimento, nel 2002. Avevo dieci anni, in maglia viola sono cresciuto e ho passato tanti anni, tutti indimenticabili. La Fiorentina è la mia seconda casa, mi ha fatto crescere e mi ha permesso di esordire nel calcio professionistico".

Quali i ricordi più belli dei quasi dieci anni in viola? "Sicuramente le vittorie del campionato Allievi (2009, ndr) e la vittoria della Coppa Italia Primavera (2011, ndr), dove segnai in finale all'Olimpico (il secondo gol nel 3-1 alla Roma, ndr). Il gol fu una grande emozione, arrivò grazie a quello che in realtà era più un cross che un tiro: ma quando vidi che entrava in porta quasi non ci credevo, fu una gioia immensa".

Ruolo preferito? "Terzino destro in una difesa a quattro è il mio ruolo naturale. Ma anche esterno nel 3-5-2. E, a dirla tutta, l'anno scorso allo Spezia ho giocato anche ala nel 4-3-3. In caso di necessità me la sentirei pure di giocare a sinistra".

Giocatore di riferimento? "Mi è sempre piaciuto Maggio, ma ora come ora dico Cuadrado. A livello qualitativo non ci assomigliamo, però lui è un fenomeno..."

Com'è stato il salto dalla Primavera alla C, poi alla B, quindi alla serie A? "Il salto nel calcio dei grandi è stato duro. In Lega Pro trovi gente che ha giocato a livelli più alti e che per portare a casa i tre punti farebbe di tutto. Però ti fa maturare a livello qualitativo e di personalità, di mentalità, di aggressività. L'anno scorso allo Spezia inizialmente mi è sembrata dura, si sente la differenza di categoria. Ma poi ho fatto bene ed ora eccomi a Livorno. La serie A è ancor più difficile, ma le categorie esistono apposta..."

In estate avete discusso di una possibile permanenza alla Fiorentina? "In realtà pensavo di partire per il ritiro per fare la preparazione con i viola e poi magari cercare una soluzione in prestito. Ma è arrivata subito l'offerta di una squadra di A, il Livorno, e parlando con la società e il mio procuratore abbiamo deciso che cominciare la stagione con i nuovi compagni era la cosa migliore".

Qualche rammarico per non essere rimasto alla Fiorentina, dove con Montella in Europa League hanno trovato spazio diversi giovani? "No, abbiamo scelto questa squadra perché trovassi continuità. Va bene così, ora penso al Livorno e a ritagliarmi un mio spazio per giocare il più possibile".

Intanto era arrivata anche la chiamata azzurra in Under 21. "Sì, ho giocato ad agosto l'amichevole contro la Slovacchia, poi mister Di Biagio ha fatto altre scelte e non mi ha più preso in considerazione. Mi dispiace".

Ex compagni in Primavera. Matos sta facendo molto bene in viola. "Sinceramente si vedeva che aveva talento. Ai tempi della Primavera faceva molto lavoro sporco, perché la squadra aveva anche il talento di gente come Carraro, Iemmello e Acosty. Matos è stato bravissimo a farsi trovare pronto, sta conquistandosi la fiducia di Montella: sono contento per lui, se lo merita".

Per Babacar sembra essere finalmente l'anno della svolta. "Beh, Baba si è sempre saputo che era un fenomeno... Ha qualità immense, da giovanissimo non aveva la testa per essere decisivo e trovare continuità. Ma ha fatto le sue esperienze, all'estero, a Padova, è maturato: non avevo dubbi che prima o poi sarebbe esploso. Ed è giovanissimo, non ha ancora 21 anni". Infine Seferovic. La Fiorentina lo ha ceduto quest'estate a titolo definitivo. "Arrivò a gennaio (del 2010, ndr) e me lo ricordo fin da un Fiorentina-Empoli al Torneo di Viareggio. Si vedeva che aveva qualità, però in Primavera non riusciva a esprimerle. E nel suo ruolo c'erano Iemmello e Carraro che facevano molto bene. Mihajlovic lo portò a Cortina e mi impressionò: anche lui ha fatto esperienza, e adesso sono contento che sia riuscito ad affermarsi alla Real Sociedad".

Il giocatore più forte con cui ha giocato? "Dico Jovetic. A vederlo da vicino è fortissimo".

La Fiorentina di oggi dove può arrivare? "Credo e spero molto in alto. Ha giocatori importantissimi, può arrivare in fondo all'Europa League e vincerla. E in campionato la lotta Champions è apertissima: anche se le prime tre hanno qualche punto di vantaggio, il campionato è lungo e può succedere ancora di tutto".

Appuntamento al derby Fiorentina-Livorno, quindi. "Sarà una partita speciale per me e per il mio capitano Andrea Luci, grazie all'iniziativa di FirenzeViola.it contro la terribile malattia della FOP che ha colpito suo figlio. Io ci sarò, sto recuperando da un infortunio ma la riabilitazione procede bene anche se probabilmente non mi faccio le vacanze di Natale... E al Franchi mi piacerebbe giocare almeno qualche minuto".