Lo storico crollo del Barça, i fischi e un tifoso incontentabile
Il cielo è grigio. L'umore non distona. Nella fila dietro c'è un signore con la bombetta ed un caffè caldo tra le dita. Scuote la testa, incredulo. Feghouli, Alcacer. Davanti a lui hanno steso Xavi, Busquets, Messi, Sanchez. "Una difesa incredibile, vergognosa", grida. Una signora, al suo fianco, sorride. La testimonianza non è storica ma il passo è breve.
Il Barcellona dei grandi cade contro il piccolo e frastornato Valencia, con le tasche verdi e l'animo ribelle. Alla fine della partita, pure con Alba espulso, lo Stadio Nuovo fischia. Fischi di sbigottimento, più che di rabbia. Escono a testa bassa, i Culè. Sorridono, dall'alto, nella piccionaia, i pochi valenciani arrivati al grigio della Catalogna. Che hanno steso il Barcellona, che non perdeva in casa dall'aprile 2012 nella Liga. Così il signore si alza, scuotendo la testa, finito il caffè. "Questa squadra è un disastro". Accontentare tutti, è proprio impossibile.