Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Longo: "Il Torino può battere la Juventus"

Longo: "Il Torino può battere la Juventus"TUTTO mercato WEB
© foto di Diego Fornero/Torinogranata.it
giovedì 8 dicembre 2016, 10:002016
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Moreno Longo è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Longo è un ex calciatore cresciuto nelle giovanili del Torino e poi passato in prima squadra dove militò dal 1994 al ’97, quando terminò l’attività agonistica divenne allenatore e fu il mister degli Allievi Nazionali del Torino dal 2009 al 2012 e dal 2012 al 2016 della Primavera, che portò alla vittoria nel campionato 2014-2015 e a conquistare la Supercoppa nel 2015. Attualmente è l’allenatore della Pro Vercelli. Con lui abbiamo parlato del derby fra Torino e Juventus.
Il Torino arriva al derby dopo la sconfitta con la Sampdoria ed è in un periodo non brillantissimo, mentre la Juventus ha battuto la Dinamo Zagabria in Champions e l’Atalanta in campionato cancellando i dubbi sorti in seguito alla batosta con il Genoa. Come immagina la partita fra granata e bianconeri?
“C’è da tenere in considerazione che il derby è sempre una gara speciale e non come le altre, quindi, è una partita a sé. Credo che la battuta d’arresto del Torino contro la Sampdoria possa giovare al Toro perché potrebbe farlo arrivare più arrabbiato e ancora più in palla rispetto a quello che aveva dimostrato precedentemente. Di conseguenza affronterà una Juventus in crescita, ma con una squadra che ha oramai una mentalità importante dettata dal suo allenatore, che in questo momento sta infondendo grande coraggio a un gruppo che, a mio avviso, può giocarsi questo derby con la consapevolezza di poterlo vincere se centrerà la prestazione, come mi auguro che possa centrare”.
Il Torino è improntato su un gioco votato all’attacco con verticalizzazioni a servire il trio Falque-Belotti-Ljajic, ma prende tante reti su palla inattiva e difficilmente termina una gara senza subire gol. La Juventus, come si è visto con il Genoa, se “aggredita” trova qualche difficoltà. Come va affrontata la partita tenuto conto di queste considerazioni?
“Credo che qualche gol preso in più del normale dal Torino sia dovuto alla mentalità molto propositiva che Mihajlovic ha dato alla squadra, però, sono convinto che senza questo tipo di mentalità si sarebbe sicuramente presa qualche rete in meno, ma si sarebbe anche vinta qualche partita in meno. Penso che Mihajlovic stia facendo un grandissimo lavoro con questa squadra perché disputa tutte le partite per vincerle, anche rischiando a volte di perdere, però, ritengo che le vittorie che sono arrivate contro grandi squadre come Roma e Fiorentina sono giunte proprio grazie a questa mentalità. La coperta nel calcio è sempre un po’ corta perché quando si cerca di vincere si può concedere qualche cosa all’avversario. Sono convinto che la strada intrapresa da Mihajlovic con il Torino sia assolutamente quella giusta. Sono certo che Mihajlovic non abbia bisogno di consigli per preparare il derby perché sa leggere la partita nella maniera più corretta. Credo che se con la Juventus uno pensa solo a difendersi prima o poi un gol lo prende, quindi, mi auguro, m’immagino e sono certo che il Toro cercherà di “aggredire” la Juventus perché è una squadra che se la fai giocare un gol lo fa lo stesso”.


Il derby è anche emozione e sentimenti forti, oltretutto lo si gioca allo stadio Grande Torino e quindi diventa una partita più calda perché ci saranno un numero maggiore di propri tifosi che ti sostengono. Anche da questo punto di vista che cosa ci si può aspettare?
“Giocando questo derby al Grande Torino credo che sia un vantaggio assoluto perché conosciamo tutti molto bene quello che il pubblico del Toro ti può dare come valore aggiunto per poter vincere una partita, quindi, la carica del fattore ambientale spingerà i ragazzi a centrare una vittoria che mai come quest’anno prima della partita è veramente possibile. Come al solito il Grande Torino riuscirà ad essere il dodicesimo uomo in campo e, ripeto, infonderà la carica di tutta la gente del Toro che può e sono sicuro che farà la differenza”.
Sulla fascia sinistra giocherà Barreca cresciuto nelle giovanili granata e dopo aver fatto bene l’anno scorso in B con il Cagliari ha colto l’occasione di diventare titolare nel Torino dimostrando di essere all’altezza di ottenere un posto serie A. Che cosa si sente di dire ad Antonio che per la prima volta affronterà il derby indossando la maglia della prima squadra?
“Barreca più di ogni altro giocatore in questo momento sa che cosa vuole dire il derby, è cresciuto con questa maglia, è cresciuto sapendo il significato di questa partita per il Toro e per la sua gente, quindi, quello che posso dirgli è di riuscire a disputare la gara con la passione che questa partita merita, ma anche di usare la testa perché non deve strafare. Faccia quello che sa fare rimanendo concentrato per tutto l’arco del match poiché ha tutte le carte in regola per dimostrarsi all’altezza anche di una partita così importante”.
Qual è l’aspetto tecnico principale della Juventus sul quale il Torino dovrà porre la massima attenzione?
“L’aspetto più importante di questa partita sarà gestire i ritmi della gara perché la Juventus dispone di giocatori che riescono comunque a comandare il gioco e si dovrà leggere il momento nel quale si dovrà essere compatti e uniti per essere quadrati e cercare di non prendere gol e anche capire quando sarà il momento di “aggredire” questa Juventus che disponendo di grandi palleggiatori ci sta che possa venire fuori da situazioni di pressing. Il Toro dovrò essere intelligente a capire queste fasi della partita”.
Nel Torino chi potrebbe essere protagonista nel derby, escludendo Belotti perché è un nome troppo facile da dire?
“Credo che Ljajic possa far pendere l’ago della bilancia perché queste sono partite dove serve la giocata del singolo, il colpo del giocatore e lui più di ogni altro ha nel suo repertorio queste giocate, quindi, ci auguriamo che possa tirare fuori dal cilindro una giocata che ci permetta di scardinare la difesa della Juventus che è sempre stata una delle migliori difese del campionato italiano”.
Cambiando argomento e parlando di lei e della sua Pro Vercelli, il campionato sta procedendo come lo avevate pensato oppure in maniera un po’ diversa?
“Il campionato della Pro Vercelli in questo momento è in linea con i programmi societari perché abbiamo come obiettivo la salvezza e dobbiamo centrarla con un gruppo di ragazzi molto molto giovani per la serie B. Sicuramente oggi ci manca una vittoria perché arriviamo da cinque pareggi consecutivi e questo comunque ci ha permesso di stare attaccati al treno delle squadre che lottano per la salvezza, però, effettivamente ci manca una vittoria in casa che per svariati motivi non è arrivata. Vogliamo conquistare tre punti al più presto perché una vittoria ci permetterebbe di staccarci un po’ e di respirare e prendere ossigeno dalla zona calda della classifica. In questo momento dobbiamo lavorare per migliorare questo trend”.
Si aspetta qualche rinforzo a gennaio da parte della società per aumentare le possibilità di disputare un girone di ritorno con qualche affanno di meno?
“Sì, la società e il direttore sanno dove poter intervenire per migliorare questo gruppo davvero molto giovane, anche perché alla sesta di campionato abbiamo perso per la rottura del legamento crociato anteriore il nostro giocatore di maggior talento Vajushi. Di conseguenza abbiamo sicuramente da sostituire un giocatore con le sue caratteristiche e speriamo comunque nella seconda parte del campionato di poterlo recuperare perché era il giocatore che ci dava quella qualità in più per essere in fase offensiva decisamente più pericolosi e costruttivi”.