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Luca Serafini: "C'é già un socio che ha preso la maggioranza del Milan, si chiama caos"

Luca Serafini: "C'é già un socio che ha preso la maggioranza del Milan, si chiama caos"TUTTO mercato WEB
venerdì 8 maggio 2015, 07:452015
di Redazione TMW
fonte Luca Serafini

C'è già un socio che ha acquisito la maggioranza del Milan: si chiama caos. Sarà pure una questione di cuore così come lo è stata per un quarto di secolo, certo oggi quella rossonera appare sempre più una questione di denaro che di sentimenti, un miliardo e spiccioli per il presidente, un centinaio di milioni per l'addio all'amministratore delegato. La querelle "Lee-Bee" (nemmeno Silvio Berlusconi è riuscito a distinguerli nella pronuncia e nell'anagrafe) intristisce, immediatamente dopo aver illuso che qualcosa potesse cambiare. Bolle di sapone, propagandistiche o no sapremo nel tempo. Certo è che, ad apparire lontana, appare più che mai la rinascita rispetto alla cessione stessa. Soltanto pochi eletti conoscevano i piani segreti, le ragioni dell'ottimismo, i progetti giganteschi di Mr. Bee e della sua misteriosa cordata, alla fine sgretolati in pochi giorni da articoli e reportage di stampa non sportiva che descrivono un simpatico pasticcione più che un lungimirante magnate. Mr. Lee invece sta nell'ombra, aspettando il suo momento. Forse. Forse sorridendo. Forse. E' tutto un forse.

Nel frattempo siamo a metà maggio, un mese in cui il club dei tempi che furono aveva già fatto la squadra della stagione successiva e che ora invece non sa da che parte girarsi. Preso a pallonate a Napoli grazie anche all'inferiorità numerica che molte altre volte in questo campionato neppure si era resa necessaria, il piccolo Milan 2014-2015 arriva al traguardo sfinito e livido senza riuscire a vedere luci all'orizzonte. Si parla di rimpasti tecnici, di campagna acquisti importante con nomi pasticciati qua e là su schermi e homepage, di minoranze acclarate e maggioranze fantomatiche. Grazie al nuovo socio di maggioranza, signor caos. La verità è che sulla montagna di balle di stanno arrampicando soltanto i tifosi e le sofferenze di vecchi certificati cuori come quelli di Paolo Maldini e Rino Gattuso, capaci di distribuire pensieri malinconici e accorati, o Demetrio Albertini che ha affidato a Facebook - tastierista pure lui? - le turbe di quest'epoca decadente. Tutta gente che non ha secondi fini, tutta gente che non ha cordate alle spalle, tutta gente che non ha nessuna poltrona o panchina assicurata perché l'unica persona con la quale hanno parlato di Milan e del Milan di recente è stata Barbara Berlusconi, ma incontri e chiacchiere non hanno avuto seguito. Purtroppo.

Grazie a Dio sta per concludersi questa stagione insulsa, soltanto i cocci da raccogliere e contare, la ricchezza sta nella rabbia e nella delusione. Ancora un paio di editoriali, poi avremo la pace dell'ennesima estate in prestito o a parametro sottozero, in attesa dei bilioni di trilioni dei Paperoni d'Oriente. Per il 49%, si intende.