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Mario Beretta: "Per la Lazio è doveroso alzare l'asticella"

Mario Beretta: "Per la Lazio è doveroso alzare l'asticella"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano/TuttoLegaPro.com
mercoledì 4 marzo 2015, 09:592015
di Chiara Biondini

Mario Beretta, allenatore ed ex calciatore ai microfoni di Radio IES, ha analizzato il momento della Lazio, esaltando le doti del gioiello Brasiliano, Felipe Anderson: "Secondo me si è chiuso il discorso scudetto. Adesso la lotta avvincente diventa quella per la corsa alla Champions. Roma e Napoli hanno qualcosa in più ma Lazio e Fiorentina sono pronte per approfittare della scarsa continuità degli uomini di Benitez. Per la Lazio è doveroso alzare l'asticella. Grande merito ai calciatori e a Stefano Pioli che ha costruito qualcosa di fantastico. Lo conosco molto bene e so come lavora, è riuscito a portare i suoi ragazzi in una posizione di classifica che va oltre le aspettative di inizio stagione. E' giusto guardare avanti ma se non si dovesse raggiungere l'obiettivo attenzione a non parlare di fallimento perchè la Lazio non era partita per giocarsi il terzo posto. Pioli sta facendo un lavoro straordinario, è un ottimo tecnico e una persona positiva come non se ne trovano molte nel calcio. E' riuscito a dare un'identità precisa alla squadra e ha lavorato benissimo con i giovani facendoli crescere e maturare. Non solo Felipe Anderson ma pensiamo anche a calciatori come Keita e Cataldi. I ragazzi giovani possono sbagliare e questo va considerato a monte quindi deve essere bravo e chiaro anche il club su quello che si aspetta e quali sono gli obiettivi. Felipe Anderson sta facendo un campionato strepitoso. E' un lusso per la situazione attuale del nostro campionato. Adesso bisogna vedere quanto il calcio Italiano potrà permettersi di trattenerlo. Lui è da top club. Purtroppo quando arrivano i club Europei più ricchi non è facile dire di no. Non mi sorprende che Parolo sia un punto fermo per Pioli. E' completo. Attacca l'area e si inserisce come pochi in serie A, è forte fisicamente e riesce a fare tutte le fasi di gioco. Le convocazioni in Nazionale lo hanno aiutato a crescere, io l'ho allenato a Cesena in una stagione poco fortunata ma le sue doti erano già evidenti".

"Quello che sta succedendo al Parma mi dispiace molto perchè io ci sono stato e ho vissuto una situazione simile e so quanto sia complicato. Noi avevamo la spinta emotiva di una buona posizione in classifica ma conosco bene le promesse disattese giorno dopo giorno. Per fare paragoni bisogna conoscere la realtà dall interno però mi sento molto vicino a loro. In serie B e in serie C ci sono molte situazioni simili, si deve utilizzare il Parma per la vetrina che possiede la serie a per farsi delle domande su cosa non funziona in Lega e in Federazione. Non si può permettere a degli avventurieri di comprare le società di calcio perchè poi non ci si può sorprendere di queste cose. Sono anni che se ne parla ma ogni volta sembra si possa raschiare ancor di più il fondo. Io mi auguro che il caso Parma possa smuovere qualcosa e da un episodio negativo si possa trarre un beneficio futuro per tutto il nostro movimento calcistico"