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Michele Criscitiello: "Roma, applausi a scena aperta"

Michele Criscitiello: "Roma, applausi a scena aperta"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 7 novembre 2013, 06:302013
di Chiara Biondini
fonte Editoriale Michele Criscitiello per TMWmagazine

Non siamo mai stati teneri con Walter Sabatini. L'operato del direttore sportivo della Roma negli anni passati era sempre stato contraddistinto dall'aura di eterno incompiuto, quella che aveva poi caratterizzato anche l'evolversi della stagione giallorossa. Nessun dubbio sulle sue capacità di scouting, garantite dalla qualità degli interpreti acquistati dai capitolini nelle sessioni di mercato condotte dall'ex direttore di Lazio e Palermo, ma anche la sensazione di avere affidato il progetto da lui partorito a guide tecniche inadeguate alla valorizzazione del patrimonio messo a loro disposizione. Era accaduto con Luis Enrique, con il fallimento dell'utopia di trasportare a Roma i dettami del sogno Barcellona; si era ripetuto con Zdenek Zeman. Scelte sbagliate alla loro radice, ma probabilmente non totalmente frutto del pensiero dello stesso Sabatini. La controprova la si è avuta chiara ed evidente nell'ultima estate. Con l'addio di Franco Baldini migrato a Londra in seguito all'offerta del Tottenham, il direttore sportivo giallorosso ha avuto l'opportunità di far fruttare la totalità del suo pensiero calcistico sotto tutti i punti di vista. Poco importa che Garcia fosse solo la terza scelta ipotizzata dopo Walter

Mazzari e Max Allegri, perché la capacità di individuare la soluzione migliore in una situazione di emergenza va certamente ascritta ai meriti dello stesso Sabatini. Aveva lasciato l'amaro in bocca ai tifosi ed in parte anche a noi la scelta di sacrificare sull'altare delle plusvalenze la qualità di gente come Lamela, Marquinhos e Osvaldo ma alla luce dei risultati ottenuti i rimpiazzi si sono dimostrati non solo all'altezza della situazione ma addirittura un'inequivocabile upgrade rispetto all'anno passato. Sebbene con caratteristiche diverse rispetto ai due "argentini", Ljajic e Gervinho si stanno mettendo in luce come due tra i migliori interpreti del proprio ruolo presenti a livello continentale e non solo italiano; mentre in difesa la qualità di Mehdi Benatia sta facendo la differenza molto più di quanto potrebbe accadere con l'acquisto di un bomber di razza. Il centrale scovato dall'Udinese nella periferia della Ligue 1 ha blindato la difesa giallorossa regalandole numeri da record difficilmente riscontrabili negli almanacchi. L'eleganza delle sue giocate contribuisce a fare della Roma una delle squadre più solide, concrete, ma allo stesso tempo spettacolari (le ripartenze giallorosse sono una goduria per chi ama il calcio) d'Europa. Strootman è la classica ciliegina sulla torta, l'investimento importante da non sbagliare ed inequivocabilmente azzeccato. Sembra passato un secolo dalla guerra civile di fine maggio susseguente alla sconfitta nella finale di coppa Italia. Un secolo targato Sabatini e Garcia. Applausi a scena aperta.