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Milan, Galliani: "Possiamo stare attaccati al treno per la Champions"

Milan, Galliani: "Possiamo stare attaccati al treno per la Champions"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 8 febbraio 2016, 12:162016
di Chiara Biondini

"Su Napoli e Juve ho una mia idea, però la tengo per me per il momento. Di sicuro lo scudetto è un affare ormai solo per loro. Il Milan può agganciare la zona Champions, peccato per il pareggio con l'Udinese dopo un primo tempo non bello ma una ripresa dove abbiamo fatto bene. Conservo dentro un grande ricordo di Ernesto Bronzetti, una persona fantastica che sapeva di calcio e aveva una straordinaria facilità nei rapporti con tutti. Non dimentico la prima trattativa su un giocatore, Mitri, nel 1983 quando l'ho conosciuto: io ero dirigente del Monza e lui il direttore sportivo della Cavese, lì è nato il rapporto e l'amicizia. Nel 2002 la trattativa più estenuante tra noi, con quattro giocatori e l'Atletico Madrid di mezzo. Non ho più trovato uno come lui". Queste le parole di Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, ospite questa mattina della trasmissione "Pezzi da 90" condotta da Massimo Boccucci sull'emittente umbra Radio Onda Libera.

Chi vede favorita, sabato e per lo scudetto, tra Napoli e Juve?
"Un'idea me la sono fatta, però in questo momento preferisco tenerla per me. Di sicuro lo scudetto non esce ormai da queste due".

ll Milan può entrare in zona Champions?
"Peccato per il pareggio di ieri con l'Udinese dove non abbiamo fatto un bel primo tempo ma nella ripresa è cambiato tutto e potevamo vincere. Là davanti non vanno forte e questo ci permette di stare stare attaccati al treno per il discorso Champions. Possiamo lottare e dobbiamo provarci".

Il suo legame con Ernesto Bronzetti, scomparso la settimana scorsa, era molto forte: chi era Bronzetti visto da Galliani?
"Una persona fantastica, un grande conoscitore di calcio che aveva facilità nei rapporti con tutti. Sapeva farsi voler bene".

Cosa lascia al calcio una personalità come Bronzetti?
"Quel modo lieve di confrontarsi con gli altri. Sapeva convincere, smussava le situazioni, riuscendo a far andare le cose in un certo modo".

C'è stata tra voi una trattativa più complicata di altre o un aneddoto particolare nell'album dei suoi ricordi con Bronzetti?
"Ne abbiamo viste tante assieme. L'ho conosciuto nel 1983 in una trattativa su un giocatore, Mitri, quando ero dirigente del Monza e lui direttore sportivo della Cavese. Lì sono nati il rapporto e l'amicizia. Non dimentico la trattativa estenuante nel 2002 con quattro giocatori e l'Atletico Madrid di mezzo. Penso alle trattative per Redondo nel 2000, Rivaldo nel 2002. Penso all'ultima operazione di Honda conclusa con lui. Lui è stato il nostro uomo per la Spagna".

I giovani procuratori e mediatori di oggi hanno imparato qualcosa da uno come Bronzetti?
"Cambiano le generazioni e i modi di fare, ma io uno come lui non l'ho più trovato per capacità umane, professionali e persuasive".