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Mondonico: "Atalanta, sarà festa tutto l'anno. Si può sognare in grande"

Mondonico: "Atalanta, sarà festa tutto l'anno. Si può sognare in grande"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 28 novembre 2016, 13:492016
di Ivan Cardia

L'Atalanta vola, i tifosi sognano, chi meglio di Emiliano Mondonico, che l'ambiente bergamasco lo conosce benissimo, per commentare il momento degli orobici, ai microfoni di Sky Sport 24: "Adesso è festa tutto l'anno qui a Bergamo. L'Atalanta è un grande libro, con dentro dei capitoli: positivi e negativi. Questa squadra sta scrivendo un capitolo pazzesco, è giusto che abbiano spazio nelle pagine principali. Tutti sono entusiasti ma si chiedono anche se sia un sogno o meno. Questo è il bello del popolo bergamasco: che non si fa attrarre, ma è sempre timoroso che tutto quanto svanisca, pur pronto a sostenere chi porta avanti questo sogno".

L'Atalanta come il Leicester?
"Ho parlato con Gasperini e gli ho detto che secondo me è più facile andare in Europa vincendo la Coppa Italia che in campionato. Però i risultati recenti possono dire qualcosa di diverso: la fine del girone di andata mi sembra facile. Tra le nove sorelle che possono contendersi lo Scudetto, penso che l'Atalanta abbia partite alla sua portata. Potrebbe migliorare, magari recuperare qualche punto, sarebbe incredibile. Ormai il sogno è diventato un'estasi, si può sognare qualcosa di grande".

Gasperini può emulare i suoi risultati?
"L'Atalanta di quest'anno ha una storia stranissima. Penso alle cinque sconfitte nelle prime partite, poi la rivoluzione di Pescara che ha portato i suoi frutti. Gasperini è stato l'organizzatore di questa rivoluzione. Ha pescato questi giovani, li ha fatti diventare maturi alla svelta. Ha pescato quelli che non hanno mai mollato ed è arrivata questa miscela di anziani con entusiasmo e giovani con maturità. Una miscela che sta offrendo gare molto positive: ieri ero a Bologna, penso che anche i tifosi bolognesi abbiano pensato che sarà festa tutto l'anno. Il pubblico era vicino alla mia Atalanta, anche in campi avversi. In questo momento mi sembra che questa squadra sia un po' così, accettata da tutti. Storie come queste fanno bene al calcio e trovano tantissime persone che si aggregano. Io spero che questa squadra sappia attirare la simpatia non solo dei bergamaschi ma anche di chi vede il calcio senza il salame sugli occhi".

Tra i ragazzi terribili di Gasperini, qual è quello che può avere più carriera?
"Io dico il giocatore che mi ha meravigliato più di tutti: Petagna. Mi sembrava un gigione, uno che metteva in campo la sua fisicità. Ieri mi ha impressionato: non gioca per i gol ma per la squadra. A volte noi allenatori dobbiamo ricrederci: il calcio è bello anche per questo".

Come ha fatto Gasperini a superare le difficoltà iniziali con la piazza di Bergamo?
"Bisogna diventare bergamaschi. Non è una piazza che si adegua agli altri. Se devo dare un altro merito a Gasperini è che parla ogni giorno coi bergamaschi. L'errore sarebbe stato pensare che fosse l'ambiente a rivolgersi a lui. L'arte è stato essere pronto ad adattarsi all'ambiente".