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Nassi: "Atalanta, Torino e Milan sugli scudi"

Nassi: "Atalanta, Torino e Milan sugli scudi"TUTTO mercato WEB
sabato 3 dicembre 2016, 07:112016
di Redazione TMW
fonte Claudionassi.com

Ho sempre dato importanza all'uomo e avuto massimo rispetto per i più bravi, dai quali si può solo imparare. Per questo quando sento parlare di fatturati, di incassi e delle tante cose che portano denaro e da troppe parti si fanno coincidere con i risultati, stento a essere d'accordo. Senza andare a scomodare il Leicester dell'anno scorso che vinse la Premier League o il Lipsia che comanda la Bundesliga, mi piace guardare tra le mura di casa e chiedere spiegazioni. Perché l'Atalanta, quarta in classifica, reduce da un'incredibile striscia vincente, è osannata da tutti? Eppure spende 24 milioni per 28 calciatori, tredicesima busta paga della serie A, che dal milione di Paloschi va ai centomila euro di Suagher. Perché il Torino, con l'obiettivo di tornare in Europa, spende 32 milioni per 24 calciatori, decima busta paga, che vede Ljajic con 1,4 milioni fino ad arrivare ai 250mila euro di Gustafson, Lukic e Boyé? Non è un problema di uomini? A Bergamo si è sempre privilegiato il settore giovanile e oggi si raccolgono frutti copiosi. Il Presidente si chiama Percassi, un ex calciatore e fior di imprenditore, a cui non si possono raccontare novelle. Non a caso è stato il primo a cercare il D.S. Sartori, appena uscito dal Chievo. Non a caso fino all'anno scorso il responsabile del settore giovanile era il 79enne Mino Favini, l'ultimo dei grandi maestri. E in casa granata da tempo si fanno buone squadre e discreti campionati, oltre a incredibili cessioni. Oggi il Presidente Cairo può sorridere e dimenticare quando in passato aveva a libro paga 4 allenatori. Ritengo abbia capito tante cose e, da uomo intelligente come dimostra nelle proprie attività, sa di dover dire "grazie" al D.S. Petrachi, che non ho il piacere di conoscere ma che apprezzo per la bontà del lavoro.

E che dire del Milan? Una piacevole sorpresa. D'accordo, nel recente passato non aveva fatto bene e, probabilmente, si accorge ora che, spendendo una cifra irrisoria in tempi di mercato e con esborsi nettamente inferiori a Juventus, Inter e Roma, si può raggiungere il secondo posto con una squadra dall'età media più bassa del torneo, molti italiani e un domani, grazie a Donnarumma, Locatelli, Calabria, Niang, Suso, De Sciglio, Romagnoli e Bonaventura, che forse nessuno ha.

Tanti numeri diversi dai soliti dovrebbero far pensare, si potrebbe capire che non basta spendere a piene mani per essere competitivi e si dovrebbe guardare con attenzione nel proprio giardino prima di avventurarsi al di là delle Alpi. Se poi qualcuno ricorda che Atalanta e Torino non vinceranno mai, il discorso va oltre il fatto tecnico. Percassi e Cairo dovrebbero spendersi anche in altre direzioni. Il primo non so se lo farà, il secondo, invece, ha intrapreso la strada giusta. Oggi è l'azionista di maggioranza di RCS, ovvero del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport. Che cosa significa? Chiedete al Chievo e a Maran. Vi daranno subito risposta.