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Nassi: "Il toto-presidente? Un rebus"

Nassi: "Il toto-presidente? Un rebus"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 4 febbraio 2017, 06:592017
di Redazione TMW
fonte Claudionassi.com

Ho letto una frase che mi ha fatto piacere: "Voglio allenare 20 calciatori". L'ha detta Juric, mister del Genoa. Finalmente un tecnico che si ribella alle "rose" pletoriche, troppo spesso ingestibili. Non importa se Preziosi si diverte a cambiare il gatto con il cane purché arrivi il conguaglio; Juric chiede che gli sia data la possibilità di lavorare senza troppi musi lunghi, dal momento che, oltre a non giocare, più di uno alla domenica dovrà accomodarsi in tribuna. Che cosa accade, invece, a coloro che, per il buon per la pace, sono costretti a fare il turnover? Prendiamo l'Inter. Se sei reduce da nove vittorie e ti giochi in casa con la Lazio la possibilità di andare in semifinale di Coppa Italia con la Roma, quando dall'altra parte ci sono Juventus e Napoli, non credo si voglia perdere. Ma se per 45' regali all'avversario Medel, Gagliardini, Joao Mario e Icardi, alla fine perdi. Si dura fatica a mettere insieme una squadra e a trovare certi automatismi, per cui pensare che i calciatori siano come le pedine della dama è un errore. Quindi passa la Lazio, che dopo 45' si trova 2-0, prima di rimanere dal 52' in superiorità numerica.

Detto non so quante volte che le "rose" pletoriche e il turnover creano solo problemi, ricordo che Michele Uva, D.G. della FIGC, entra a far parte dell'UEFA e a marzo scadrà il mandato da Vicepresidente di Giancarlo Abete. Pur essendo un fatto importante, tutti guardano alle elezioni del 6 marzo, quando si dovrà scegliere il Presidente Federale. Il 16 febbraio è il termine ultimo per presentare le candidature e Tavecchio spera di non avere avversari. Non lo credo possibile, perché, al contrario di quello che troppi politici pensano, qualcuno ha capito l'importanza del ruolo. A dire il vero non era difficile. Bastava chiedersi perché Artemio Franchi non abbia mai lasciato la Presidenza della FIGC per quella del CONI, o per la poltrona di un ministero, come avrebbe potuto. La risposta è semplice, dal momento che l'uomo, oltre a essere intelligente, era un fine politico. Se alcuni pensano che la conferma di Tavecchio sia scontata, potrebbero trovarsi davanti a qualche sorpresa, perché la decisione si avrà sul filo di lana. Chiunque sia l'antagonista, potrà contare sui voti dei contestatori, che non sono pochi, se si sommano i calciatori, gli allenatori, gli arbitri, la Lega Pro e la Serie B. Dall'altra parte la Serie A e la Lega Nazionale Dilettanti con il suo 34%. Poi nel segreto dell'urna accadrà tutto e il contrario di tutto. Peccato, perché si dovrebbe dare all'esterno l'immagine di una FIGC unita, dove si lavora per un calcio che dovrebbe essere un esempio di conduzione per tutti. Come un tempo.