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P. Rossi: "A Conte non bastano 3-4 giorni. Juve pronta per Monaco"

P. Rossi: "A Conte non bastano 3-4 giorni. Juve pronta per Monaco"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 31 marzo 2015, 09:512015
di Chiara Biondini

"Conte non ha trovato ciò che si aspettava. Pensava di ottenere dalla Federazione alcune cose, come gli stage, ma i club hanno altri interessi. Ha bisogno di tempo ma è giusto che la Nazionale venga messa davanti a tutto come ai miei tempi. Gli oriundi? Il mondo cambia e ci dobbiamo adeguare anche perché non c'è molto da scegliere da noi in questo momento. La Juve è pronta per Monaco: ha pescato la più abbordabile sebbene sia sempre un quarto di finale. Ci sono le condizioni per vederla in semifinale ed era impensabile all'inizio". Queste le parole rilasciate da Paolo Rossi, durante la trasmissione "Pezzi da 90" condotta da Massimo Boccucci sull'emittente umbra Radio Onda Libera.

Gli ultimi trionfi in Formula, MotoGP e ciclismo ci fanno riscoprire l'orgoglio italiano?
"Lo sport nel nostro Paese è sempre molto importante, vissuto, sentito per mille motivi. Abbiamo fatto delle imprese straordinarie e questo conferma che viviamo lo sport con passione e professionalità raccogliendo pure per questo le soddisfazioni".

L'Italia del calcio: il clima attorno a Conte è troppo pesante?
"Conte si aspettava di poter ottenere dalla Federcalcio delle situazioni per lavorare in un certo modo. Non è riuscito a trovare le condizioni che si aspettava perché i club hanno i propri interessi e troppi impegni. La Nazionale è abituata da sempre a ritrovarsi qualche giorno durante l'anno e nel periodo strettamente a ridosso degli appuntamenti. A Conte non bastano 3-4 giorni ogni tanto".

Il caso Marchisio è stato gestito male?
"Sì, soprattutto è stata sbagliata la comunicazione da cui è scaturito un pastrocchio. E' stata l'ulteriore dimostrazione di quanto le società sono influenti. La verità è che una volta si faceva di tutto per andare in Nazionale, adesso i club si tutelano e condizionano. Resto convinto che la Nazionale debba essere messa davanti a tutto".

Immobile e Zaza sono il futuro azzurro o punterebbe anche su altri?
"Non ce ne sono in circolazione, tanto che viene convocato Immobile che non gioca con il Borussia. C'è più scelta tra i difensori o per il centrocampo".

Lei è favorevole agli oriundi in Nazionale?
"Non è questione di essere a favore o contro. Il mondo cambia e ci dobbiamo adeguare. In questo momento storico il calcio italiano ha problemi e difficoltà, i giovani trovano spazio maggiormente all'estero e abbiamo tanti stranieri. Se ci possono essere delle soluzioni è inevitabile cercarle".

La Juve si avvicina all'appuntamento con il Monaco con qualche problema di troppo?
"La Juve ha pescato la più abbordabile, poi è chiaro che è sempre un quarto di finale. I bianconeri possono farcela e trovarsi in semifinale con le superpotenze: chi l'avrebbe mai detto all'inizio? Allegri ha un buon organico e può andare avanti ritrovando poi Pirlo e Pogba al meglio".

La Lazio è la squadra più in forma del campionato: come la vede?
"E' la vera rivelazione del campionato perché nessuno se l'aspettava così in in alto. Se fosse partita meglio, avrebbe potuto essere l'anti-Juve. Ci sono dei buonissimi giocatori con questo Felipe Anderson che è straordinario e da seguire".

Con l'Academy a Perugia, cerca il nuovo Pablito?
"Anche quello, ma non solo. Vogliamo crescere i ragazzi sul piano tecnico ma anche umano. Perugia ha l'università italiana e per stranieri, ci sono le condizioni . Mi piace lavorare con i giovani. Non avevo voglia di fare l'allenatore né il dirigente e mi sono impegnato in altre cose, senza mai dimenticare però il calcio. Ho il desiderio di poter trasmettere qualcosa alle nuove generazioni".