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Pardo sulle milanesi: "Comincia ad esserci un po' di rassegnazione"

Pardo sulle milanesi: "Comincia ad esserci un po' di rassegnazione"TUTTO mercato WEB
venerdì 12 dicembre 2014, 20:002014
di Chiara Biondini
fonte di Valentina Folco per socialcalcionews.it

In occasione del primo anniversario tra Sport Management e Banca Popolare di Sondrio, siamo riusciti ad intercettare il giornalista sportivo Pierluigi Pardo, oggi alla conduzione del programma Tiki Taka, ogni lunedì sera su Italia 1 nonché nuova voce della serie di videogiochi Fifa 15. Vediamo come ha risposto il noto conduttore alle nostre domande.

Lei è il giornalista sportivo con più follower in Italia: che rapporto ha con i social? Pensa possano essere un'arma a doppio taglio? Ha un profilo Twitter?
"Sinceramente non penso possano essere un'arma a doppio taglio. Ho un profilo Twitter che sta andando abbastanza bene, un profilo Facebook e anche un profilo Instagram. E' chiaro che non puoi rispondere a tutti, difficilmente replico singolarmente alle persone poiché, così facendo, passerei l'intera giornata a rispondere a tutti. Inoltre, se rispondessi a uno, la gente avrebbe da ridire perchè non ho risposto agli altri. Lo considero un mezzo di comunicazione utile per parlare a tante persone, mi diverte. In generale poi cerco di non prendermi troppo sul serio, la prendo con serenità".

Pensa di aver rivoluzionato il mondo calcistico col suo modo simpatico di condurre?
"Rivoluzionato no, io sono così perché sono così. Mi comporto come nella vita normale, penso che in televisione alla fine quello che sei si vede: se sei un carattere timido si vede. Cerchiamo di divertirci anche se non sempre è facile: dietro ogni puntata ci sono complessità e cose da organizzare però pensiamo anche a divertirci e io sono questo. Spero di piacere".

Un suo giudizio sulle milanesi: l'Inter più forte con Mancini? E il Milan quanto ancora dovrà aspettare per tornare a competere ad alti livelli?
"E' dura, perché per la Champions c'è un posto di fatto e ci sono 6-7 squadre che lottano, anche con ogni probabilità è dura. Mi sembra un momento veramente complicato nel senso che comincia ad esserci un po' di rassegnazione su questo ruolo, però Milano è una città importante. Sono due società che hanno una storia enorme e quindi possono attirare investimenti da fuori, possono continuare ad attirare i grandi giocatori. Insomma il mondo è fatto di cicli quindi, non subito secondo me, però in due o tre anni inevitabilmente ritroveranno il posto che gli compete".

Lei ha scritto diverse biografie di campioni, ora è alla conduzione di Tiki Taka, presenta un programma radiofonico, ed è il nuovo telecronista della serie di videogiochi FiFa: ha ancora qualcosa in serbo per il futuro?
"Dormire. Manca un film o un romanzo. A parte gli scherzi la cosa più bella è lo sport, una cosa che mi piace tanto. Nella vita vorrei fare anche altro ma l'ambiente dello sport mi piace. L'ambiente degli sportivi in particolare, perché comunque gli sportivi non arrivano per raccomandazioni ma arrivano perché sono bravi, hanno talento e perché hanno lavorato tanto per arrivare. Senza allenamento non arriva nessuno, nemmeno Maradona poteva permettersi di non allenarsi. E' un mondo bellissimo e farne parte senza neanche dover correre un'ora al giorno è una cosa bellIssima".

Che consiglio si sente di dare ai giovani che sognano di diventare giornalisti proprio come lei?
"Provare, provare, provare! Sì, ci sono scuole di giornalismo, ma la cosa più importante è la pratica. Oggi da un lato è più difficile: la domanda per questo tipo di lavoro è enorme però è anche vero che ci sono tante realtà come i blog, le radio o i siti dove si può cominciare a provare. Quindi per iniziare, secondo me, paradossalmente, è più facile rispetto ad anni fa".