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Pasquale Gallo: "È calciospettacolo...si, ma negli alberghi!"

Pasquale Gallo: "È calciospettacolo...si, ma negli alberghi!"TUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Alaimo
venerdì 4 settembre 2015, 08:212015
di Redazione TMW
fonte Pasqualegallo.net

Riprendo senza un grandissimo entusiasmo il tema calcistico dopo una necessaria interruzione (perché il gallo potesse scrutare l'intorno) e soprattutto dopo la chiusura (?) di un calciomercato estivo sempre più simile ad una rappresentazione teatrale piuttosto che ad un evento sportivo. L'aspetto spettacolare è divenuto ormai consuetudine per tutti i maggiori appuntamenti sportivi (prendete ad esempio il momento dei sorteggi dei calendari, delle coppe, dell'assegnazione del pallone d'oro) poiché esso è confacente a tutte le componenti del mondo del calcio ed in particolare a televisioni, stampa e sponsors. Fin qua tutto ok perché si attrae l'interesse di tanti appassionati, si allargano gli orizzonti e migliora la visione globale per tutti. Fino alle ore 23 del 31 agosto ho assistito a scene e tensioni eccessive comodamente seduto in una famosa vineria salernitana (goccia e goccia) situata di fronte al mio studio con gli amici e conoscenti a chiedermi: "Come mai lei non è lì con loro?". E' da anni che non partecipo alle ultime ore di un calciomercato sempre meno comprensibile e che termina ogni volta, per geniali decisioni dall'alto, addirittura dopo due giornate di campionato in cui nessuno (soprattutto i calciatori in campo) capisce minimamente cosa succederà il giorno dopo. Ma può essere considerata un progresso questa diabolica moda di organizzare dei tours in giro per il mondo già al 15 luglio da parte di tanti club per assicurarsi qualche milioncino sballottati intorno al globo senza prima un'adeguata e graduale preparazione atletica per ritrovarsi poi con tanti calciatori infortunati ed in alcuni casi addirittura da sostituire, spendendo quindi i milioncini guadagnati con inutile fatica? Ed il mercato aperto tutto l'anno a chi giova (a parte i media che ovviamente vivono di informazione continua) se non ad attori interessati, ad amanti della scena, a tutti coloro che bramano giri di affari considerando il calcio giocato una passerella transitoria funzionale soprattutto al business. E' plausibile che alle 22:59 dell'ultimo giorno fossero ancora in essere trattative di trasferimento? Come si può accettare che alcuni contratti non siano stati conclusi per la "tempistica"? La tempistica? Se il mercato è aperto tutto l'anno, perché si arriva al caos delle 22:59? Vi avevo anticipato, definendola "pesca a strascico", la ridicola fiera degli ultimi giorni e delle ultime ore e credo di poter affermare che quest'anno è andata ancora peggio ed al peggio purtroppo non c'è mai fine. Per rimanere nel tono polemico ma costruttivo (esterno i miei pensieri esclusivamente nella speranza che qualcosa migliori evitando un futuro gattopardesco tipico dell'Italia), per quale decisione ineluttabile tutta l'Italia calcistica deve raggiungere continuamente Milano anche per operazioni minori e da tantissimi anni? Perché, di grazia, chi è nato a Santa Maria di Leuca (menziono una bella località dove vive un mio fraterno amico) deve essere penalizzato a vita nelle trattative calcistiche sia fisicamente che economicamente? Per favore, cari organizzatori calcistici e care istituzioni, un po' di brio ed un po' di fantasia non guasterebbe affatto! Rimini, Viareggio, Napoli, Palermo sono solo i primi nomi di città dove ad un mercato itinerante si associerebbe anche qualche ora di relax per non giungere psicopatici alla meta.

Finora abbiamo assorbito solo cambiamenti e regole sugli "over", sugli "under", sugli extracomunitari e sulle liste al punto che ogni anno dobbiamo sottoporci a corsi accelerati per capirci qualcosa. Eppoi, rivolto ai media, torniamo a parlare dei nostri "vivai" e dei nostri numeri "nove" dimenticando "cantere" e falsi "nueve". Per un attimo di cabaret mi piace ricordare la famosissima espressione arrabbiata di Totò: "E' ora di finiamola!". Nei prossimi giorni mi consentirò una valutazione personale del calciomercato italiano ed internazionale ovviamente per le operazioni più significative, con una sbirciatina ancora superficiale sulla serie B che si preannuncia interessante se finalmente si limiteranno tutti a giocare a calcio e ... basta! "Capito mi hai?", direbbe un sardo. Un'eccezione però voglio farla nell'anticiparvi chi, a mio modesto avviso, eleggo "regina" del calciomercato internazionale di quest'anno: il Manchester City, che temo faccia l'en plein in tutte le competizioni. Ovviamente spiegherò il perché di questa mia affermazione e mi prenderò tutto il tempo sufficiente per un'analisi estremamente obiettiva e scevra da pregiudizi o simpatie. A prestissimo!