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Pedullà: "Squalifica esemplare per Suarez, c'è Allegri per il dopo Prandelli"

Pedullà: "Squalifica esemplare per Suarez, c'è Allegri per il dopo Prandelli"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 24 giugno 2014, 22:532014
di Marco Frattino

Presente negli studi di Sportitalia nella trasmissione Aspettando il Calciomercato, l'esperto di mercato Alfredo Pedullà ha parlato dell'eliminazione dell'Italia al Mondiale brasiliano: "Si tratta della cronaca di un flop non annunciato ma quasi, nelle ultime due gare non abbiamo quasi mai tirato in porta. La condizione fisica è lo specchio dei vari campionati, nel secondo tempo contro l'Uruguay non c'era un attaccante. Abete si dimette dopo il flop, Prandelli ha la mia stima ma le dimissioni dopo il rinnovo arrivato due mesi fa non hanno molto senso. Con la Costa Rica l'Italia ha giocato con presunzione, siamo calati fisicamente e nella ripresa il ct ha inserito quasi tutti gli attaccanti a disposizione. Con l'Uruguay ha tolto Balotelli per paura dell'espulsione di SuperMario, non ho capito questa scelta puntando su un centrocampista".

Pedullà ha parlato anche di Luis Suarez e del morso dell'attaccante uruguagio ai danni di Chiellini: "Spero che nessuno lo compri nei prossimi dieci anni, spero in una squalifica esemplare da parte della Fifa. Deve essere isolato in una gabbia dopo il terzo morso in carriera, parlo da suo grandissimo estimatore. Bisogna dargli due anni di squalifica, deve essere fermato. Tabarez ha detto che non siamo al Mondiale della moralità? Stimo il ct, ma non può dire questo e meriterebbe anche lui una squalifica. Dovrebbe stare zitto, oppure dire che Suarez è indifendibile".

Sulle dimissioni di Abete: "Servono teste nuove da decenni, non è il problema dell'eliminazione ma è la mancanza di continuità. Siamo all'anno zero, lo eravamo anche nel 2012 o cinque anni fa. Abete avrebbe dovuto dimettersi dopo la situazione che ha portato al ferimento di Ciro Esposito, ci si dimette per altri motivi e non per un fallimento tecnico in un Mondiale. Sono preoccupato, c'è un problema giovani. Se ne va Abete, ma il punto non è questo: è chiaro che le dimissioni potrebbero rendere meno aspre le critiche che i media riserveranno alla spedizione brasiliana".

Pedullà ha parlato anche del futuro della panchina italiana: "Il vero predestinato credo che sia Max Allegri, bisogna innanzitutto valutare chi sarà al vertice della Federcalcio. L'ex Milan ha il profilo che piace alla federazione, Allegri ha rifiutato tante offerte e la nazionale potrebbe dargli i giusti stimoli per ripartire".