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Pellegatti: "Il lontano Oriente per vittorie piú vicine e all'orizzonte la borsa di Hong Kong"

Pellegatti: "Il lontano Oriente per vittorie piú vicine e all'orizzonte la borsa di Hong Kong"TUTTO mercato WEB
giovedì 30 aprile 2015, 07:582015
di Redazione TMW
fonte Carlo Pellegatti

Silvio Berlusconi lo ha capito prima di molti altri. Il futuro del calcio è la Cina, dove ormai la realtà sportiva è seconda solo dietro gli Stati Uniti. In questa realtà, il calcio e il basket sono diventati ormai sono il punto di riferimento per i giovani. Ancor più significativo che anche il Presidente della Repubblica della Cina, Xi Jinping impazzisca per il calcio. Ormai lo sport del pallone viene insegnato e praticato dalle Scuole Elementari all’Università ed è diventato una materia nel curriculum dello studente, utile anche al difficilissimo accesso agli studi universitari. Insomma Alessandro Mastalli, Davide Di Molfetta o Davide Calabria, all’ultimo anno di liceo, vista la loro caratura e capacità, non avrebbero problemi a iscriversi in una Facoltà, il prossimo anno. La domanda televisiva diventa sempre più insistente, soprattutto per il campionato spagnolo e inglese. Altro fondamentale obbiettivo del Presidente della Cina è la valorizzazione della Nazionale, che solo una volta, nel 2002, è riuscita a qualificarsi ai Campionati Mondiali, edizione 2002, in Giappone e Corea del Sud. L’idea di lanciare definitivamente un brand occidentale, storico e vincente, come quello del Milan affascina il governo cinese, che proprio dal Know How di Silvio Berlusconi e il suo Management potrebbero avere la spinta ideale proprio per tentare di ottenere una futura edizione del Mondiale.

Il fatto poi che, dietro i gruppi interessati al Milan, ci siano banche o interlocutori cinese più sensibili alla Griffe Milan che alla parte propriamente sportiva, è un aspetto importante perché la gestione della squadra e del mercato, facilitato dal denaro fresco che arriva dal Far East, rimarrebbe a Casa Milan, con l’obiettivo dunque di riportare presto il Brand ai suoi livelli internazionali, grazie alle conoscenze degli attuali dirigenti. Ipotizziamo questo scenario. Ripercorrere la strada del marchio Prada e vedere il marchio Milan alla Borsa di Hong Kong, strategia che aiuterebbe la Società a avere dei successi economici, ben più rilevanti che in una borsa Europea. Seguendo l’esempio, appunto, di Prada, che sbarca, nel 2009, nella Borsa asiatica,collocando il 20% di azione con una dote poi di più di due miliardi di dollari. Silvio Berlusconi potrebbe cedere una quota dunque del suo pacchetto azionario, per poter tornare sul mercato da protagonista, ricollocare il Brand Milan come detto, ai livelli di eccellenza, puntare sulla costruzione del nuovo stadio, altro elemento di forte appeal per i mercati asiatici, e sbarcare, fra qualche anno, alla Borsa di Hong Kong, come marchio italiano di lusso,con la speranza di ottenere gli stessi successi economici del marchio caro a “Luna Rossa”. Con la possibilità di restituire, poi, il denaro avuto dagli investitori, che eventualmente volessero essere liquidati, come, per esempio, le banche di affari, che si dice siano dietro il gruppo thailandese e cinese. Quindi primo obiettivo la necessità di reperire denaro fresco. Secondo step investimenti sul prossimo mercato, quindi costruzione del nuovo stadio e infine quotazione a Hong Kong, con Silvio Berlusconi protagonista non solo del passato, ma anche del futuro del Milan!