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Real Madrid, Ancelotti: "Vogliamo la Liga e sogniamo la Decima"

Real Madrid, Ancelotti: "Vogliamo la Liga e sogniamo la Decima"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 31 marzo 2014, 09:512014
di Luca Bargellini

Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch'Io Lo Sport: "E' un calcio diverso che rispecchia la cultura di questo paese. E' un calcio più giocato, con molto più possesso: una filosofia che nelle ultime stagioni ha portato grandi successi. Il calcio italiano? E' in un momento un po' particolare. Sono cicli. Sul piano tecnico è in ripresa, ma sappiamo quali sono gli aspetti di migliorare. Stadi pieni in Spagna? Qui piace l'estetica, in Italia cerchiamo invece più la praticità. Il segreto sta tutto qui. Decima obiettivo principale rispetto alla Liga? Siamo terzi in campionato dopo essere stati in testa fino a domenica scorsa. Anche il campionato è un obiettivo, la squadra sta facendo molto bene. La Decima è, invece, un po' il sogno di tutti. Liga equilibrata? E' un campionato interessante. Oltre alle prime tre, ci sono Bilbao e Saragozza che sono molto competitive. Questo Real più forte del Milan in cui giocavo io? E' un calcio diverso, sotto molti aspetti. Oggi è un calcio molto veloce, ma è normale che le cose possano cambiare. Come si allena Cristiano Ronaldo? E' semplicissimo perché lavora con grande professionalità. E' un campione che ha capito che il talento non di basta per rimanere ad altissimi livelli. Lo stesso vale per Ibrahimovic e tanti altri. Di nuovi i grandi campioni in Italia? Tutti questi giocatori nutrono grande affetto per il calcio italiano perché sono cresciuti guardando in tv le nostre partite. Non c'è alcuna preclusione nei suoi confronti. Il Milan? E' una squadra che ha trovato difficoltà visto un clima di austerity che ha impedito investimenti come quelli del passato. Senza investimenti è difficile essere competitivi in Italia che in Europa.

Le cose però mi pare stiano migliorando. Auguro tutto il meglio a Seedorf. Clarence ha conoscenza, professionalità e passione per fare bene. Manca di esperienza, ma quella non ce l'avevo neanche io quando ho iniziato. Gli spagnoli di talento in Italia? Io non penso che il calcio italiano debba cambiare, cercando di emulare quello di altri paese. Bisogna cercare di migliorare la propria filosofia. L'Atletico? E' una squadra italiana grazie a Simeone. La squadra B in Italia? Per la seconda formazione del Real affrontare un campionato di Serie B è sicuramente più formativo che andare in prestito. Tutti i ragazzi che sono saliti da quella squadra alla nostra si sono dimostrati subito pronti. Campionato italiano non formativo? Il problema è essenzialmente di qualità. Non credo ce ne siano altri. Gli arbitri in Italia? Anche in Spagna abbiamo gli stessi problemi. C'è molta pressione sui direttori di gara, mentre in Inghilterra non è così e non a caso in questo momento i direttori di gara migliori arrivano dalla Premier. Callejon? A Madrid aveva fatto stagioni importanti, pur non essendo titolare. Quando finirà la filosofia del Barcellona? Quando chiuderanno calciatori come Xavi, Iniesta e Busquet. Già con Martino il possesso palla è cambiato. Quando torno in Italia? A maggio per ritirare il "Premio Bearzot". Lo stadio della Roma? E' un segnale importante che si inizi. Prime tre piazze assegnate in Serie A? Si, con la Juventus che non si lascerà scappare il tricolore".