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Real Madrid, l'anno magico di Zidane: triplete e record, sognando Ancelotti

Real Madrid, l'anno magico di Zidane: triplete e record, sognando AncelottiTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
lunedì 19 dicembre 2016, 08:452016
di Pierpaolo Matrone
Una scommessa vinta. Se non fosse bastata la Champions League sollevata a Milano, se non fosse bastata la Supercoppa Europea strappata al Siviglia, ecco arrivare anche il triplete, con il trionfo del Mondiale per Club.

Chi l'avrebbe mai detto? Era il 4 gennaio quando Florentino Perez prendeva una decisione drastica: Rafa Benìtez via dalla panchina del Real Madrid. Chi al suo posto? Pochi gli allenatori top a spasso, allora c'era bisogno di una novità, di qualcuno che conoscesse già l'ambiente, perché quando si è giunti ad oltre metà stagione non c'è più tempo per aspettare che il nuovo allenatore possa carburare. Allora eccola lì, la soluzione: Zinedine Zidane. Giovane, legato al Real Madrid, avvezzo a quei colori e a quell'atmosfera e proveniente dal Castilla. La scommessa di Florentino.

Una scommessa vinta. Se non fosse bastata la Champions League sollevata a Milano, se non fosse bastata la Supercoppa Europea strappata al Siviglia, ecco arrivare anche il triplete, con il trionfo nel Mondiale per Club. Un successo sofferto, sì, ma forse così il sapore è più speciale. Un trofeo che va a coronare quello che per Zinedine Zidane e tutto l'ambiente merengue è stato un anno magico, il primo del tecnico francese, che va ad arricchire un palmarès che era già pienissimo da giocatore.

Poi, se a 44 anni batti già record, allora vuol dire che un po' di talento c'è anche per la panchina, non solo in campo. L'ex centrocampista, tra le altre, della Juventus, con il successo di ieri, è il quarto uomo a laurearsi campione del mondo - con la squadra di club - sia da giocatore che da allenatore. Nel 1996 e nel 2002 ha sollevato la Coppa Intercontinentale con Juventus e Real, ieri il Mondiale per Club ancora coi Blancos. Prima di lui ci erano riusciti solo Cubilla, Mujica e Carlo Ancelotti.

Già, proprio Carletto, quello che è da considerare il suo vero mentore. Al primo anno sulla panchina del Real il tecnico italiano aveva come vice proprio Zidane. L'ha studiato, Zinedine, ha cercato di cogliere ogni segreto, di immagazzinare ogni insegnamento. E ce l'ha fatta. Di strada per arrivare ai livelli di Carletto ce n'è da fare, ma come dichiarato dallo stesso Zizou il suo modello è quello. La bacheca già sorride. In appena undici mesi ha strappato già tre dei quattro trofei conquistati da Ancelotti: Champions, Supercoppa Europea e Mondiale per Club. Manca soltanto la Copa del Rey per eguagliare il suo maestro. Che il 2017 sia l'anno per sancire anche il sorpasso?