Rivera: "Futuro rossonero da vedere, Juve e Napoli così fino alla fine"

"Ho visto un Milan molto più propositivo e al contempo mi sono chiesto come abbia fatto l'Inter a stare in testa alla classifica per tutte quel tempo. Il futuro rossonero è da vedere. Napoli e Juve andranno avanti così sino alla fine, c'è un grande equilibrio. So dell'iniziativa dell'associazione dei piccoli azionisti del Milan sul ritiro della maglia numero 10 ma sono contrario al ritiro delle maglie: l'unica da togliere era quella di Pelé. Non avrei voluto vedere l'involuzione tecnica che c'è oggi nel calcio. Ogni tanto si vede qualche buon giocatore ma bisogna ripartire dai settori giovanili". Queste le dichiarazioni di Gianni Rivera, ospite questa mattina della trasmissione "Pezzi da 90" condotta da Massimo Boccucci sull'emittente umbra Radio Onda Libera.

L'Inter dopo il derby è una favola finita?
"Mi sono chiesto ieri sera come abbia fatto a stare tutto quel tempo in testa alla classifica".

Per il Milan questo 3-0 nel derby apre nuove prospettive?
"Ho visto una squadra molto più propositiva del solito, non mi sembrava la stessa di tante occasioni precedenti. Per il futuro bisognerà aspettare, difficile dire cosa potrà cambiare dopo una singola partita".

Il Napoli ha segnato 5 gol e la Juve 4: si andrà avanti così fino alla fine?
"Sono le migliori del campionato e credo che il duello durerà fino all'ultimo. L'equilibrio è assoluto. Difficile dire chi la spunterà".

C'è il sogno realizzato da un ragazzo nel suo libro 'Gianni Rivera ieri e oggi'?
"Prima di pensare al libro ho dovuto fare tutte quelle cose che sono scritte. Sono contento di aver scritto questa storia in famiglia, con mia moglie che ha impostato la grafica dopo che mio padre raccolse tanto materiale. L'abbiamo prodotto tutto in famiglia".

L'associazione che raccoglie i piccoli azionisti del Milan vuole il ritiro della maglia numero 10 di Rivera come ha già fatto per la 6 di Baresi e la 3 di Maldini...
"Non sono d'accordo come non lo sono stato quando ritirarono le altre due. L'unica maglia da togliere per me era quella di Pelé".

Cosa consiglia a un giovane di oggi per sognare come Rivera fece a suo tempo?
"Io non sognavo ma giocavo per il piacere di farlo e perché mi divertivo. Alla base di tutto ci sono passione e serietà, accettando le regole semplici dello sport che poi sono anche quelle della vita. L'importante è non abbattersi mai".

Ma c'è una cosa nel calcio che avrebbe voluto fare e non gli è riuscito?
"Più che altro non avrei mai voluto vedere l'involuzione tecnica che c'è nel calcio di oggi. Ogni tanto qualche buon giocatore si vede ma bisogna tornare ai settori giovanili con gli allenatori".