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Roma, Emerson: "Siamo più maturi. Sappiamo soffrire"

Roma, Emerson: "Siamo più maturi. Sappiamo soffrire"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 16 gennaio 2017, 12:202017
di Chiara Biondini

Ai microfoni di Roma Radio è intervenuto il difensore giallorosso, Emerson Palmieri, commentando la vittoria ottenuta ieri contro l'Udinese.

Come stai dopo la bella vittoria di ieri?
"Bene, sto bene. Un po' stanco ma bene. Mamma mia che freddo che faceva ieri. Ma oggi qui a Roma fa ancora più freddo. Secondo me oggi qua è peggio, è stata dura svegliarsi".

Il 2017 è iniziato alla grande.
Meglio di così era impossibile. Due partite, sei punti, non abbiamo preso gol. Va benissimo così.

Cosa è cambiato nella squadra? Ad esempio rispetto alla trasferta di Cagliari?
"Siamo più tosti dietro, anche più maturi e capaci di soffrire. Lo abbiamo dimostrato contro il Genoa e anche ieri".

E invece cosa è cambiato in te? Cosa è cambiato rispetto al ritiro di Pinzolo quando ci raccontavi che la diagonale te la sognavi anche di notte?
"La diagonale ancora la sogno... Scherzi a parte, quando si gioca con continuità la mente è più libera. Adesso si cominciano a vedere le mie caratteristiche e sono felice di questo".

Il nuovo assetto con la difesa a tre e mezzo ti aiuta rispetto alla difesa a quattro?
"Mi piace partire da dietro, ma mi piace anche a tre partendo più alto. Dipende anche dall'avversario, devo adattarmi a lui per aiutare la squadra".

Il tuo inizio di stagione è stato abbastanza complicato. Quanto è stato difficile quel momento?
"Il giorno dopo la partita con il Porto mi sono detto che dovevo mettermi tutto alle spalle. Perché per giocare nella Roma devi saper soffrire e superare certe cose. Avevo solo voglia di allenarmi con umiltà. Oggi sono dove sono e sono felice di questo. Nel mondo del calcio devi saper amministrare i momenti felici e quelli difficili".

Il mister ti ha dato una mano, con te ci ha messo la faccia.
"Il mister devo solo ringraziarlo, non posso dire altro. Mi ha difeso sempre e le risposte devo darle solo sul campo".

La partita della Juve di ieri sera l'hai vista?
"Sì, ma noi dobbiamo continuare a lavorare e a fare il nostro. Adesso c'è Cagliari, pensiamo a vincere le partite e poi vediamo..."

E' complicato rendersi conto che dopo tante vittorie non si è ancora fatto nulla?
"La prossima è sempre la partita più importante. Dobbiamo ragionare così, ieri è solo il passato. Ora c'è la Coppa Italia e poi il Cagliari che è un'altra finale. Dobbiamo avere l'atteggiamento giusto per vincere".

Siete consapevoli che per la gente la Coppa Italia e l'Europa League sono importantissime?
"Certo, abbiamo coscienza del fatto che ogni competizione che la Roma disputa va giocata per vincerla. Nello spogliatoio ce lo diciamo".

Stai aiutando Bruno Peres a inserirsi, gli stai spiegando l'ambiente?
"Con Peres abbiamo già giocato insieme nel Santos. Lui sta tranquillo, qui è felice".

Anche Jesus era uno molto criticato. Sta crescendo molto.
"Siamo felici anche per lui. All'inizio era un po' criticato, ora sta facendo vedere le sue qualità".

E Fazio?
"Lui è il comandante. E' il generale. Mamma mia che giocatore! Se la palla mi supera, guardo dietro e sto tranquillo perché c'è lui".

Come mai voi brasiliani fate sempre gruppo anche se venite da regioni differenti del vostro Paese?
"Non so perché, per noi è una cosa normale. Lo scorso anno era così con Castan e Maicon e quest'anno che siamo in cinque è la stessa cosa."