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Roma, un mezzo passo falso per riflettere sulle scelte di mercato e la mentalità

Roma, un mezzo passo falso per riflettere sulle scelte di mercato e la mentalitàTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 2 febbraio 2017, 08:302017
di Michele Pavese

Da un lato la prospettiva di cogliere un'attesa rivincita, dall'altro l'incubo di una nuova disfatta. Roma e Lazio si ritroveranno in Tim Cup a quasi quattro anni di distanza dalla finale decisa da Lulic. Da allora, la Lazio non ha più battuto i giallorossi nei successivi sette incontri: due pareggi e cinque sconfitte, le ultime quattro consecutive. Una maledizione che la squadra allenata da Simone Inzaghi spera di interrompere al più presto.

A Trigoria le preoccupazioni sono altre: la sconfitta di Genova, i presunti - più o meno - mal di pancia di Manolas e Paredes e le richieste di Spalletti non accolte in sede di calciomercato (un attaccante in primis) hanno probabilmente creato qualche malumore negli ultimi giorni. Così, la Roma ammirata ieri sera, in molti tratti della sfida contro il Cesena, è apparsa troppo brutta per essere vera, lenta, prevedibile e poco incisiva. Al di là della prestazione deludente, a destare preoccupazione è l’atteggiamento dei capitolini nei confronti di un impegno apparentemente semplice. Questione di mentalità, su cui lo stesso Spalletti lavora dall’inizio del suo nuovo “regno”, ma anche di una rosa per certi versi inadeguata a fronteggiare il triplice impegno. In attesa dei rientri di Florenzi e Salah, le alternative sono davvero poche: il mister toscano è stato costretto a schierare quasi tutti i titolari anche contro i romagnoli e non è riuscito a concedere un po' di riposo ai due stakanovisti, Dzeko e Nainggolan, entrati a partita in corso e tra i pochi a salvarsi nel grigiore generale. Per fortuna, un rigore dubbio trasformato magistralmente da Francesco Totti, al minuto 97, ha scacciato via gli incubi di un'altra eliminazione per mano di un club di Serie B. L'anno scorso fu lo Spezia a imporsi ai rigori all'Olimpico e a firmare l'impresa, facendo crollare il villaggio di Rudi Garcia; stavolta ci è andata vicina la formazione di Camplone, che avrebbe meritato sicuramente una sorte migliore. Ma il destino, impersonato dall’arbitro Maresca, ha deciso in modo diverso. In semifinale sarà derby, forse l’ultimo da protagonista per il quarantenne capitano.