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Samp, Mihajlovic su Ferrero: "Gli dedico l'inno dei tifosi della Stella Rossa"

Samp, Mihajlovic su Ferrero: "Gli dedico l'inno dei tifosi della Stella Rossa"TUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Ninni/Image Sport
giovedì 26 marzo 2015, 23:432015
di Marco Frattino

Ospite negli studi di Sky Uno durante la trasmissione "E poi c'è Cattelan", il tecnico della Sampdoria Sinisa Mihajlovic ha affrontato alcuni temi legati alla sua carriera da calciatore e da allenatore: "Ho smesso di giocare a 37 anni, ma la mentalità resta sempre quella del calciatore. I miei calciatori? Si vestono tutti malissimo (ride, ndr), io dico loro che si vestono al buio. Per fortuna hanno gli sponsor che coprono con le tute. Nella mia epoca avevamo tutti più o meno lo stesso stile, oggi c'è più varietà".

La dichiarazione d'amore di Ferrero? "Ho risposto che amo mia moglie (ride, ndr). Mi ha cantato una canzone in diretta durante una trasmissione sportiva, è un personaggio davvero forte. A me, personalmente, piace la musica serba. Che canzone gli dedicherei? L'inno dei tifosi della Stella Rossa".

I tifosi della Stella Rossa già esultavano prima che tirassi una punizione? "L'ha raccontato Bruno Longhi, che prima commentava la vecchia Coppa dei Campioni. E' un aneddoto risalente al '91, quando giocavo nella Stella Rossa. I tifosi già si abbracciavano per esultare prima di calciare qualche punizione al limite dell'area avversaria. Quell'anno vincemmo la coppa a Bari contro il Marsiglia, eravamo una grande squadra. Forse è stata la finale di Coppa del Campioni più brutta della storia, senza un tiro nei 90' e durante i supplementari. Per fortuna vincemmo ai rigori".

Si ferma mai in allenamento con i portieri? "Dipende (ride, ndr), se voglio dargli fiducia tiro piano. Accade comunque a inizio settimana, così per la domenica si riprendono (ride, ndr)".

Come calciavi le punizioni? "Venivano più pericolose lontano dalla porta, in modo che la traiettoria potesse cambiare. Da piccolo - ha raccontato Mihajlovic - colpivo sempre i campanili delle chiese per diventare capitano delle varie squadre: come gioco, e sfida verso i miei compagni".