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Sandro Ciotti...10 anni dopo

Sandro Ciotti...10 anni dopoTUTTO mercato WEB
venerdì 19 luglio 2013, 07:442013
di Redazione TMW.
fonte Stefano Borgi

Dire che Sandro Ciotti era "the voice" della radio-televisione italiana è scontato. Dire che non ci sono più i radiocronisti di una volta... è banale. E persino ingiusto. Diciamo che un tempo, senza immagini fino alle 18 (solo allora arrivava Paolo Valenti con 90° minuto), le voci dovevano trasmettere emozioni, dovevano raccontare e non descrivere. E allora bisognava essere bravi. Molto bravi. Probabilmente Sando Ciotti era il più bravo di tutti. E non parliamo solo di sport, solo di calcio. Certo quel pallone conteso da 22 ragazzotti in pantaloncini corti era la sua passione, e del resto come dargli torto... Sandro Ciotti aveva addirittura militato in serie C con l'Anconitana, faceva il mediano, anche se nella vita, nella professione era un fantasista. Un vero numero 10. Abbiamo accennato a qualcos'altro che non fosse il calcio. Ciotti, infatti, commentò 14 Olimpiadi, 15 giri d'Italia, 9 Tour de France, fino a sublimare la sua "ars oratoria" nelle 2400 radiocronache e passa di "Tutto il Calcio Minuto per Minuto".

Abbiamo accennato a qualcos'altro che non fosse lo sport. La definizione "The Voice" capita a proposito perchè Sandro Ciotti era un appassionato, un competente di musica, scriveva e parlava di musica. Sandro Ciotti suonava egregiamente il pianoforte (memorabile una sua esibizione della Marcia Turca di Mozart alla Domenica Sportiva, con chiosa finale: "Ho fatto più fatica in questi 4 minuti che in 30 anni di carriera") e seguì come inviato 40 festival di Sanremo. Sandro Ciotti non cantava, ecco quello no. E poi, di grazia, come avrebbe fatto? Con quella voce scurita dalle sigarette, quasi dolce nella sua durezza... forse qualche brano di Paolo Conte, di Franco Califano. No, per lui cantavano le sue frasi, i suoi aforismi, i suoi neologismi... Uno per tutti: "Clamoroso al Cibali", celebrativo di un piccolo Catania che aveva battuto la grande Inter. Potremmo andare avanti ore ed ore, ma a lui non sarebbe piaciuto. Sandro Ciotti non era logorroico, non come il suo amico-rivale Enrico Ameri col quale rinverdì, seppur dall'altra parte della barricata, i grandi dualismi dello sport: Coppi-Bartali, Rivera-Mazzola, Ciotti-Ameri. Sandro Ciotti era capace di dire che: "Il cielo è striato d'azzurro come da contratto". E ancora... "Giornata meravigliosa come il sorriso di Greta Garbo".