Sassuolo: il trionfo della semplicitA'

Questo è il trionfo della normalità e del silenzio. Nessun proclama e la consapevolezza dei propri mezzi. Un comandante, Di Francesco, una truppa pronta a buttarsi nel fuoco per lui. In testa dalla prima giornata, un calcio altamente spettacolare dove tutti hanno cantato e portato la croce. E ora, probabilmente, il trasloco a Reggio dove il Sassuolo continuerà a chiamarsi Sassuolo.
Un trionfo che parte da lontano, nessuna favola, semplicemente un obiettivo centrato dominando il campionato facendo bel gioco, valorizzando giocatori che saranno importanti nel calcio del futuro. Questa promozione dei neroverdi è il frutto di una programmazione paziente, di un patron dal nome ingombrante, ma che non si vede. Il dottore si fida degli uomini che ha messo al comando, loro agiscono, lui puntualmente paga giocatori, dirigenti, fornitori e tutto il resto.
Questo è il trionfo di chi è nel distretto ceramico da tanti anni, gente come Pomini, Magnanelli, Masucci, loro con questa maglia ci sono cresciuti e ora si sono presi l'olimpo del pallone.

La squadra neroverde è stata superiore, non si è fatta mancare qualche passaggio a vuoto, tutto nella norme. Meglio della Juventus in testa alla graduatoria, sono quarantadue le giornate consecutive a farsi leggere il numero di targa.
Non chiamatelo miracolo sportivo, solo l'apice di una programmazione vincente e voluta. Nulla nasce per caso, nulla ti viene regalato. Un viAggio da celebrare, e dopo Casale, Sassuolo è la città più piccola ad approdare in serie A, più piccola di Empoli che ne deteneva il primato. Ora i prossimi avversari si chiamano: Juventus, Milan, Napoli, Inter, Lazio, Fiorentina, Chievo, Atalanta, Siena, Bologna (unico derby), Catania, Roma, Udinese, Cagliari, forse il Verona e il Livorno. Tutte squadre da ricevere (probabilmente) al Mapei Stadium di Reggio. Ancora qualche giorno e poi le cose saranno più chiare. Intanto è stato firmatoo il contratto con Di Francesco, lui e i suoi eroi meritano la cittadinanza onoraria.