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Suciu: "Il Torino è una squadra veramente forte quest'anno"

Suciu: "Il Torino è una squadra veramente forte quest'anno"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
giovedì 17 novembre 2016, 06:422016
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Sergiu Suciu è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Suciu è un giocatore del Pordenone, cresciuto nelle giovanili del Torino è poi passato in prima squadra esordendo in serie A il 31 maggio 2009 e vi ha giocato nel 2010 e nella stagione 2011-2012 restandovi fino al gennaio 2013. Ha anche militato nel Crotone nel campionato 2014-2015. Con lui abbiamo parlato del Torino che domenica affronterà proprio il Crotone.
Il Torino è al settimo posto mentre il Crotone è ultimo, lei che conosce entrambe le realtà che partita si aspetta?
"Per il Torino non sarà una partita semplice nonostante la differente posizione in classifica perché finalmente da un mese la squadra di Nicola gioca nel suo stadio e questo potrebbe rappresentare una spinta importante poiché il pubblico sostiene i giocatori tantissimo e poi il Crotone ha buone qualità, anche se il Torino è molto in salute".
Il Torino ha un trio d'attacco molto valido con Belotti che si è esaltato in Nazionale così come Zappacosta e Hart ha fatto bene con l'Inghilterra, ma finora in trasferta i granata hanno vinto solo con il Palermo.
"Ho visto la partita con l'Udinese perché giocando a Pordenone era vicino e ne avevo la possibilità così non mi sono lasciato sfuggire l'occasione di assistere di persona a una gara del Toro e, secondo me, aveva disputato un'ottima partita ed era stato anche sfortunato perché fino a quando l'Udinese non ha trovato il gol in campo c'erano solo i granata. Per questo penso veramente che il Torino sia una squadra forte quest'anno, ma oltre a Belotti, Zappacosta, Hart e altri come Ljajic, Iago Falque, Castan e tanti altri ci sono Barreca e Boyé che si stanno esprimendo alla grande".


Lei conosce Barreca, ma si aspettava che dopo l'ottima stagione in B con il Cagliari anche in serie A riuscisse a imporsi in breve tempo?
"E' molto giovane, ma ha doti sia fisiche sia tecniche importanti e per il ruolo che ricopre, secondo me, è uno dei giocatori italiani più promettenti e lo sta dimostrando. Sicuramente il passaggio dalla serie B alla A non è semplice, però, era da tempo che s'intravedevano le sue doti e si toglierà grandi soddisfazioni. Mihajlovic ha detto che potrà diventare fra i più forti terzini e lo penso anch'io per le qualità tecniche e fisiche spaventose che ha, dipenderà solo da lui confermare questi giudizi positivi e poi è un prodotto del vivaio, quindi, per chi tifa Torino fa sempre piacere vedere ragazzi che arrivano dal settore giovanile giocare in prima squadra".
Il traguardo Europa League già con Ventura era stato raggiunto ma una tantum e grazie anche al fallimento del Parma, ora con Mihajlovic è di nuovo possibile e magari in modo più duraturo?
"Il Torino sta avendo un processo di crescita importante che era iniziato con Ventura e adesso con Mihajlovic sta proseguendo e in più in rosa ci sono elementi di sicuro avvenire e di buonissima qualità, quindi è alla portata del Torino arrivare in Europa. Se Mihajlovic ha indicato l'Europa come obiettivo vuol dire che ci crede veramente, il mister mi sembra una persona molto ambiziosa e che sa il fatto suo per questo penso che come traguardo sia raggiungibile e poi il Torino gioca bene, quindi, tutti tifiamo per vederlo in Europa".
Cambiando argomento e parlando di lei e del Pordenone, siete quarti in classifica e a soli due punti dalla vetta nel girone B della Lega Pro, tutto bene quindi?
"Sì, dopo una stagione un po' così a Lecce dove era iniziata male adesso qui stiamo facendo un ottimo campionato e potremmo toglierci delle grandi soddisfazioni, ma dipenderà solo da noi e da quanto vorremo arrivare a raggiungere i nostri traguardi, ma stiamo facendo molto bene".
Quindi il vostro obiettivo è arrivare in serie B?
"Non dichiarato, noi come tutte le squadre che sono in alto in classifica ci speriamo, ma, come detto, non è un obiettivo dichiarato e non abbiamo l'obbligo di vincere, ma abbiamo l'obbligo di fare al massimo delle nostre capacità".