Tenerani: "Totò Ramadani, la clausola di Jovetic è come la Fontana di Trevi..."

Il calcio è bello anche per questo. Si intrecciano storie complicate, assurde, grottesche, alcune delle quali potrebbero entrare di diritto nella storia cinematografica del nostro Paese. Procuratori con il profilo dell'imbonitore da pubblica piazza - "venghino signori venghino" - che si affannano a montare un caso al giorno, disegnando strategie bizzarre come le traiettorie dei palloni calciati da Messi, pur di raggiungere l'unico fine: far lievitare il poprio conto in baca. Missione legittima, si lavora tuti per portare a casa il pane, e "pecunia non olet" come insegnavano i nostri padri, ma certe modalità sono comiche. Il numero uno di suddetta pletora credo sia al momento Mino Raiola: un maestro nel sfornare pizze e piazzare calciatori a cinque stelle, con ingaggi di platino. "Ragioniamo in soluzioni", è una delle sua frasi cult, brandita come la spada di un impavido guerriero nel momento in cui la trattativa si fa serrata, magari, facendo un esempio, quando Ibrahimovic non si accontenta di 11 milioni netti a stagione e bisogna arrivare a 12...

Firenze, invece, si confronta con un altro fuoriclasse della procura, Fali Ramadami. La sua scuderia si declina in "ic", data la prestigiosa presenza balcanica: Jovetic, Nastasic e Ljajic, restando ai più noti. Ora Fali sta battagliando per il rinnovo di Ljajic e la cessione di Jovetic o in alternativa un nuovo contratto per JoJo, perché l'attuale in scadenza 2016 è già obsoleto (per lui)... Fali è scaltro, preparato, intelligente, conosce le regole del gioco: nessuna pietà, solo il morso dello squalo. Ma le sue modalità sono anche divertenti. Avete presente la storia della clausola rescissoria da 30 milioni che secondo Ramadani esisterebbe dall'ottobre 2011, quando con Corvino rinnovò l'ulimo contratto? Nonostante che dal giugno scorso la Fiorentina smentisca categoricamente l'esistenza della medesima - con ragioni fondate perché in Lega non v'è traccia di questo accordo - il buon Fali non si arrende. E usando abilmente i media, anche questa signori è un'arte, fa uscire periodicamente questa novella.

Fali mente? Macché... La clausola esiste, o meglio, esiste una lettera di intenti depositata nella sede della Fiorentina. Il testo, però, come sa bene Ramadani è impugnabile da un avvocato, ma per il calcio è carta straccia... Diciamo che è solo un accordo tra gentiluomini: che significa? Se la società ha voglia di cederlo prende in esame quell'accordo, se non ce l'ha per ragioni proprie, rinuncia a quell'accordo. Cioè comanda la società, è chiaro? Mentre una clausola vera, vale, ed è depositata non in una sede, ma in Lega. E a quel punto, che la società voglia o no, se il procuratore porta 30 milioni il giocatore si libera e va soprattutto dove vuole. La scorsa estate la Juventus si presentò a Firenze con 30 milioni, chiedete a Ramadami come mai Jovetic non è stato liberato. Se ci fosse stata la clausola la Fiorentina non avrebbe potuto opporre resistenza. E allora, scusate, ma di che parliamo...? Morale: Fali Ramadani fa il suo gioco e cerca di emulare Totò quando provava a vendere la Fontana di Trevi, ma i fiorentini hanno già la Cupola del Brunelleschi, sono a posto così...