Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Tenerani: "Viola da corsa e ora a Londra per la storia"

Tenerani: "Viola da corsa e ora a Londra per la storia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 22 febbraio 2016, 08:442016
di Redazione TMW
fonte Mario Tenerani

Una stagione si costruisce su gradini da salire, uno dopo l'altro, e anche da messaggi da lanciare. A Bergamo si sono verificate entrambe le cose e in un frangente abbastanza delicato. Dopo un pari amaro in coppa, senza un attaccante fantasia come Zarate e in un periodo in cui la Fiorentina non sta rendendo come prima. Però piano piano sta migliorando, pure il gol di Kalinic - il croato non entrava nel tabellino dal 20 dicembre -, appare come un messaggio di risveglio verso la gloria. La Fiorentina pre-natalizia rasentava la perfezione, ricordate le trasferte di San Siro Inter e Genova Samp? Quella attuale è una creatura imperfetta, due gol da questa Atalanta sono troppi, ma ha una spina dorsale robusta, perché il gruppo è solido ed è legato intorno al proprio tecnico. I pugni chiusi di Sousa a fine partita sotto la curva che ospitava la Fiesole a Bergamo - anche ieri erano tanti e si sono fatti sentire - con la squadra che salutava i tifosi, sono un altro segnale di forza. La Fiorentina ha qualcosa in meno di Juve, Napoli e Roma, non è stata costruita per grandi traguardi, ma grazie a questa compattezza sta scalando una montagna.

Bel gioco non significa soltanto disegnare traiettorie precise sul campo, avendo una formazione geometrica: vuol dire anche portare 16 giocatori diversi al gol - benvenuti Mati e Tello nella cooperativa viola delle realizzazioni -: in questa specialità gli uomini di Sousa sono secondi soltanto alla Roma (quota 18). Il portoghese sta facendo un lavoro egregio, questo è bene non dimenticarlo mai. Detto questo, la salita resta dura. L'Inter nel suo deserto di gioco resta là in agguato, anche se con 4 punti in meno. La Roma, minata dalla polveriera Totti, nella sua serata più difficile ha distrutto con 5 gol il Palermo: Spalletti l'ha rivitalizzata e i valori tecnici sono fuori discussione. Non resta che una strada per la Fiorentina: fare punti con il Napoli lunedì prossimo al Franchi e a Roma con i giallorossi 4 giorni dopo. Da qui passa la Champions dei viola. E' anche giusto: per andarci bisogna faticare parecchio, insomma meritarla. Ma sappiamo che a preoccuparsi non dovrà essere solo Sousa, ma pure Sarri e Spalletti. L'ansia sarà equamente divisa, non è poco.

Ora c'è la grande Europa che bussa alla porta: giocare a Londra non è mai semplice, però ha anche un appeal irresistibile. Giovedì servirà un'impresa, senza quella sarà impossibile passare il turno. La storia continentale della Fiorentina ha una bella tradizione in questo senso, le partite da raccontare ai nipoti ci sono state. Si tratta solo di crederci per raccontarne di nuove. E i viola ci credono.

© foto di Federico De Luca