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TMW RADIO - Barillà: "Scirea? Perso un campione, ma resta l'esempio"

TMW RADIO - Barillà: "Scirea? Perso un campione, ma resta l'esempio"
sabato 3 settembre 2016, 19:412016
di Alessandra Stefanelli

Antonio Barillà, giornalista, parla ai microfoni di TMW Radio: "La scomparsa di Gaetano Scirea? Io penso che il primo sentimento fu di stupore, di irrealtà: sembrava impossibile che un ragazzo così giovane potesse essere tradito così dal destino. Purtroppo succede tante volte e quando tocca uno di questi eroi il sentimento popolare di dolore è diffuso e ci fa capire quanto la vita possa essere cattiva. Scirea non era solo un campione da piangere perché se ne è andato via troppo in fretta, era davvero un esempio. Capita che quando un campione non c'è più se ne tracci un ritratto sempre positivo, fa parte di quella retorica del ricordo che tende sempre a essere dolce. Nel ricordo di Scirea non c'è traccia di retorica, ho avuto modo di ricostruirlo nei ricordi di chi ha vissuto accanto a lui e non c'è una persona che non ne parli come di una persona speciale. Era un grande signore in campo e campione fuori".
Tra il '94 e il '98 formò con Zoff, Gentile e Cabrini una delle difese più forti. Ricorda un po' la difesa dei questa Juventus?
"Quello era un blocco juventino completo, non solo la difesa. Sicuramente ci può essere un paragone, inevitabile paragonare questa Juventus alle più grandi del passato. Sicuramente quella rientra nell'immaginario collettivo nelle squadre più forti mai costruite dalla società bianconera".
Che parole ti sono uscite più spontanee per descrivere Scirea a chi non l'ha nemmeno mai visto giocare?
"È difficile trovare un paragone tattico, come eleganza e signorilità. Le parole non le ho mai scelte, ho scelto di far parlare chi è stato accanto a lui, compagni, avversari. All'epoca i giornalisti erano più vicini alle squadre, tutti insistevano sull'aspetto della gentilezza, dell'educazione, della disponibilità. È passato tanto tempo ed è ancora difficile capacitarsi che non ci sia più, anche quello è il simbolo dell'enormità della tragedia".
Quando arrivò la notizia i compagni dissero che lo spogliatoio era cambiato completamente, ha lasciato qualcosa alle generazioni future?
"Penso di sì', si è così tanto tramandata la sua immagine che anche oggi ci sono ragazzini nati anni dopo che ne conoscono la storia. È stato perpetuato attraverso libri, Chiellini è cresciuto nel suo mito.

Abbiamo perso un campione, ma rimane un esempio, un modello. Io non ricordo solo Scirea campione, mi piace ricordare Scirea che in campo sapeva essere così garbato nonostante fosse un gladiatore e che fuori sapeva essere così gentile con tutti. Sarebbe così anche oggi".
Scirea aveva ricevuto un'offerta dalla Roma per andare a fare il dirigente e lui disse di no dopo una vita da juventino
"So che stava cominciando a studiare da allenatore e che la Reggina voleva dargli un'opportunità. Ricordo che tutti speravano di averlo come allenatore, per abbracciare un uomo che aveva saputo conquistare tutti. Scirea era speciale, era semplicemente Scirea".
Marchisio potrebbe superare a sorpresa in anticipo?
"Dipende cosa si intende. Se il pessimismo che c'era stato a un certo punto aveva posto determinate date allora è anticipato, ma la tabella di marcia è stata rispettata. Ricordo che si era parlato di ottobre, ragionevolmente credo che sia una data credibile. È chiaro che occorrerà tempo per ritrovare la condizione, ma già averlo a pieno regime è una buona notizia".
La pausa della Nazionale farà cambiare qualcosa in casa Juventus?
"Può essere. Pjanic è stato in Nazionale Higuain sta lavorando a Vinovo ma entrambi sono titolari nello scacchiere della Juventus. Entrambi sono stati fuori per problemi di condizione o tattici. È possibile che tutti e due partano dall'inizio. Questa Juve ha 2-3 campioni per ogni ruolo, ha una seconda squadra che arriverebbe minimo in Europa League. Quando giochi nella Juventus le rotazioni sono normali e la Juve vuole giocare ad altissimi livelli in tutte le competizioni".